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mercoledì 29 gennaio 2025

Il parco Nervi ed il suo verde


E' certamente un luogo affascinate, il parco Nervi, inaugurato qualche anno fa, che prende il nome dall'architetto che ha probabilmente progettato il capannone destinato allo stoccaggio del sale.

Come si vede dalla foto a fianco, il grande padiglione è certamente l'elemento più significativo del parco, anche se fino ad oggi non ne è stata stabilita la destinazione, ed è tuttora chiuso al pubblico.

Nella foto, ripresa dal ponte ciclopedonale, si nota anche un tratto del canale di San Bartolomeo, che partecipa al fascino dell'insieme e, per stare nella materia di nostro interesse, alcune Tamerici, Tamarix gallica, in versione invernale.

Devo dire che le piante del parco non sono tante e soprattutto molte di loro non sono in buone condizioni. Mi riferisco in particolare agli Schinus molle che si trovano sul lato opposto a quello che costeggia il canale; alcuni alberi sono proprio morti, altri paiono sofferenti, anche se il Falso pepe è un albero sempreverde.


Ecco una immagine esplicativa, con uno Schinus in condizioni precarie, mentre sullo sfondo troneggiano alcuni vecchi Pini d'Aleppo.

Ed in questa immagine vediamo anche uno scorcio del cosiddetto prato fiorito, proposto come un esperimento di grande interesse e che, finora, sembra sia stato una delusione.

Questo esperimento è spiegato in appositi cartelli esplicativi che elencano le specie di essenze piantate, che avrebbero dovuto dare grandi fioriture, che invece non si sono viste; non dico adesso che siamo in pieno inverno, ma anche nelle altre stagioni non si sono avuti grandi risultati, tanto da far ritenere questo esperimento un poco pretenzioso e velleitario.

Attualmente tutti questi spazi prativi sono occupati essenzialmente da piantine di verdura che, detto che io ne capisco molto poco, sembrano una sorta di cicorietta o al più di tarassaco, non molto altro.

Insomma, ribadisco la delusione, anche se spero ancora di essere smentito dalle fioriture della prossima primavera ed estate. 



martedì 14 gennaio 2025

Una siepe di "trombe" della Solandra

 Quando la Solandra maxima fiorisce, cioè in questo periodo con il clima cagliaritano, non può passare inosservata, dato che si riempie dei suoi grandi fiori  a tromba gialli, in contrasto con la bella foglia coriacea e lucida.

E' un arbusto esuberante, questa Solanacea, difficile da contenere in forma di siepe, ma qualcuno ci è riuscito, per esempio il centro ANFFAS di via De Gioannis, di cui vediamo appunto la siepe che orna la recinzione. 

Abbiamo già parlato di questo arbusto nel lontano 2013 (post del 23/1/13), facendo riferimento soprattutto ad una grande ed estesa siepe di Monte Urpinu. E' comunque un arbusto piuttosto raro, forse proprio per la esuberanza, che tende a farlo crescere in maniera disordinata e molto invadente, con rami legnosi che radicano spesso occupando molto spazio, anche molto lontano dal fusto originario. 



I fiori, dicevamo, sono grandi trombe gialle con strisce color porpora; non molto eleganti, ma gradevoli in accoppiamento con le foglie ellittiche e lucide, come si nota nel primo piano a destra; inoltre è un arbusto sempreverde, altro elemento positivo.

Sopporta bene le potature, anche energiche, alle quali reagisce con nuovi getti.

Insomma, possiamo concludere che ne vedremmo volentieri altre siepi come quella presentata oggi, formate da un arbusto rustico che chiede solo un poco di controllo alla sua crescita disordinata ed irruenta.