Mi permetto di definire "nostro" il Lentisco, Pistacia lentiscus, perché se c'è un arbusto sardo per antonomasia questo è lui, data la sua estrema diffusione sul nostro territorio e la sua disponibilità a farsi addomesticare, passando dalla campagna al giardino, al terrazzo e perfino al vaso!
Con queste credenziali è giusto quindi tributargli gli onori dovuti e soprattutto in questo periodo, quando espone i frutti, rosse piccole drupe invernali, che diventeranno nere a fine stagione.La pianta qui fotografata vive nell'Equity park, uno degli ultimi spazi verdi pubblici/privati aperti a Cagliari (post del 12/11/23), ma, ripeto, il Lentisco si trova dappertutto, e più o meno tutti lo conosciamo.
Non mi dilungo in dettagli su questo arbusto, per i quali vi rimando a post precedenti, sia riguardanti la sua presenza in campagna (post del 15/11/21), sia la sua "domesticabilità" (post del 15/11/22), quando viene usato come siepe a formare un labirinto.
Sappiamo inoltre che le foglie ricche di potassio migliorano il terreno facilitandone l'umificazione, cioè la formazione dell'humus, e che la sua notevole capacità pollonifera lo colloca fra le piante più resistenti al fuoco, capaci di rinascere dopo gli incendi.
Il Lentisco appartiene ad una famiglia piuttosto nota, alla quale fanno capo tra le tante specie anche il Terebinto, Pistacia terebinthus, la pianta del pistacchio, Pistacia vera, il falso pepe, Schinus molle, la pianta degli Anacardi, Anacardium occidentale, che dà il nome alla famiglia, quella delle Anacardiacee. Che bella famiglia!