Tranquilli, non vi voglio parlare di uno sceneggiato televisivo, anche se il titolo del post potrebbe farlo credere; non si tratta di veleni metaforici, di rapporti umani compromessi, ma di veleni veri e propri che si trovano ai bordi di una via cittadina.
Siamo infatti in via Dei Conversi, dove vivono due delle piante contenenti semi fra i più velenosi del mondo vegetale: lo Stramonio ed il Ricino.
Ecco a sinistra un arbusto di Stramonio, Datura stramonium, con i frutti spinosi, capsule globose contenenti i semi velenosi (in realtà tutte le parti della pianta sono velenose, in varia misura).
I nomi comuni di questa pianta, erba del diavolo, erba delle streghe, ma anche Ischida babbau in sardo, non danno adito a dubbi sulla sua velenosità.
Per saperne di più, vi rimando a precedenti post (p.es. post del 4/10/20) o ad Internet, dove molto è detto sugli usi per rituali magici e sulle proprietà allucinogene.
Per fortuna che la presenza di spine funge da dissuasore, e dovrebbe evitare contatti incauti da parte di sprovveduti o bambini!
A destra invece ho fotografato uno dei tanti arbusti di Ricino, Ricinus communis, con le sue belle foglie e le altrettanto belle spighe di frutti, anch'esse capsule spinose contenenti 3 semi.
Anche del Ricino abbiamo parlato più volte, trattandosi fra l'altro di una specie invasiva, come tale molto più presente dello Stramonio in via Dei Conversi. (p.es. post del 12/2/11) ed in altre zone degradate della città.
Le intossicazioni provocate dall'olio di Ricino sono ben note per il terribile uso fatto dell'olio estratto dai suoi semi, ed anche il nome in campidanese, cagamengia, è abbastanza esplicativo.
Insomma due arbusti, lo Stramonio ed il Ricino, che i nostri giardinieri farebbero bene a tenere a bada, eliminandoli almeno dai posti più facilmente raggiungibili, per esempio dal bordo strada di via Dei Conversi.