Pagine

mercoledì 28 agosto 2024

I Giardini Pubblici, fra luci ed ombre

 I Giardini Pubblici sono il parco urbano forse più noto della città, dove intere generazioni di cagliaritani sono cresciute correndo e giocando, apprezzando prati ed alberi secolari, frequentando la Galleria comunale d'arte. Uno dei simboli della città, come tale curato e manutenuto con particolare attenzione; qui ci si dà appuntamento, magari di fianco all'ingresso sotto l'ombra del grande Schinus molle o del Cedrus deodara (post del 20/12/10), qui si chiacchiera o si sta da soli a riflettere, si gioca, si corre o si fa ginnastica sul prato, insomma questo spazio si vive compiutamente e, sembra, con soddisfazione. 

Ho cominciato la chiacchiera di oggi ripartendo  dalla prima frase di un precedente post (post del 10/3/24), perché credo che rappresenti perfettamente il ruolo dei Giardini Pubblici, almeno per i cagliaritani "più datati"; gli altri, i turisti ed i bambini, lo apprezzano e basta, senza porsi troppe domande.

Ho ripercorso questo luogo alcuni giorni fa, e confermo che gli spazi sono ordinati e puliti, e le piante ben curate; però ci sono alcune ombre, che voglio segnalare.

Qui siamo in fondo alla promenade, nella zona dei Carrubi; vediamo sulla destra della foto il Carrubo molestato (post del 17/2/22, e precedenti ivi richiamati). Alla sua sinistra il molestatore, coricato per terra, e poi ancora un Carrubo, ma in condizioni pessime, direi quasi moribondo: perché?

Perché si è lasciato che degradasse in questo modo (i primi segnali erano già presenti ad inizio di quest'anno), che la causa siano i topi, una malattia o altro? Questa è un'ombra importante sulla conduzione dei Giardini.

Ma c'è un'altra ombra, per me molto più importante: il perdurare dello stato di "detenzione" degli splendidi Ficus magnolioides, vero fulcro di questi spazi verdi.




Eccolo qui, l'esemplare in gabbia che mostra le sue splendide radici tabulari.  La gabbia perdura almeno dal mese di marzo di quest'anno, come mostrato nel post qui già citato, e la domanda sorge spontanea: perché non si procede con la messa in sicurezza e si riapre la zona alla fruizione del pubblico? 
Perché si perdura con questo brutto impedimento fisico? Non ci si aspetta per caso che i cittadini si abituino a guardare da lontano, senza poter toccare?  Forza e coraggio, cari amministratori del verde pubblico, decidete e risolvete in  fretta, i Giardini Pubblici non meritano questo sfregio!