Il Carrubo, Ceratonia siliqua, è una pianta notissima e ben presente in Sardegna allo stato naturale (anche se non è endemica dato che arriva dal Medio Oriente), ed a Cagliari proveniente dai vivai, utilizzata spesso dai gestori del verde pubblico per il decoro urbano. Basti pensare al bellissimo esemplare di piazza Garibaldi, che allieta con il suo giovane fratello il passeggiare dei cagliaritani in questa centralissima zona.
Ma anche ben presente in zone più defilate, come per esempio in piazza Islanda, a Genneruxi. E proprio di questi Carrubi parliamo oggi, perché sono sofferenti e chiedono aiuto agli specialisti, affinché li curino ed assicurino la loro sopravvivenza.
Guardate questo bellissimo esemplare, che si affaccia su via Stoccolma, del quale abbiamo già parlato (post del 27/3/20). C'è qualcosa che non va nella sua chioma, vi pare? Molti rami secchi, privati delle foglie. Cosa gli sta succedendo? Io non sono un esperto, ma so che il Carrubo è un albero robustissimo, teme solo le gelate ed il ristagno idrico, e non è certo questo il caso.Che si siano ripresentati i malefici topi, che masticano la corteccia, bloccano l'apporto della linfa e provocano la morte dei rami? E' probabile, dati i precedenti (post del 9/4/16 e del 28/12/16).
Tutti gli esemplari di questa bella e frequentata piazza sono stati colpiti, chi più chi meno: guardate quest'altro esemplare, che si affaccia su via Costantinopoli, in che condizioni si trova!
Tanti rami completamente privati di foglie e di vita, che sembrano chiedere aiuto al cielo. Ma non è dal cielo che deve arrivare l'aiuto ma dalla solerzia dei nostri giardinieri comunali che, verificato che si tratti nuovamente dei topi, provvederanno di conseguenza con le opportune azioni per la ripresa di queste gloriose piante, che non meritano certo questo attacco da parte dei malefici topi!
Spero che questo post venga letto da qualche rappresentante del nostro verde pubblico, che abbia la volontà ed il potere di programmare un intervento, che venga posto in atto al più presto; direi che glielo dobbiamo, a questi meravigliosi compagni di strada!