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venerdì 31 marzo 2023

I giganti dell'ospedale SS. Trinità

 Parliamo di alberi, naturalmente, alberi giganti che si trovano all'interno dell'ospedale SS. Trinità. 

Appena entrati da via Is Mirrionis in questa grande struttura, si accede ad una piazza interna, dalla quale si raggiungono i fabbricati dei vari reparti. La piazza accoglie molti alberi di vecchio impianto, risalente probabilmente alla prima metà del secolo scorso; i giganti di cui parliamo sono due esemplari di Ficus magnolioides (o macrophilla), specie arborea ben conosciuta dai lettori del blog, ed albero caratteristico della nostra città (piazza Matteotti, la Darsena, piazza Trento, Orto Botanico, Giardini Pubblici, il parco di Bonaria ....).


Eccone uno, che espande la sua enorme chioma per centinaia di metri quadrati, pur non avendo avuto bisogno di estroflettere le tipiche radici tabulari (p.es. post del 12/4/18, per piazza Matteotti) per sorreggere l'enorme chioma; in compenso sta procedendo a dotarsi di radici colonnari/aeree, come si vede dalla foto sottostante.


Le radici aeree sono una produzione tipica di questi alberi e di altri della medesima famiglia dei Ficus, che se ne servono per migliorare il sistema di alimentazione e sostegno delle branche, via via che queste si allungano. 

Le radici hanno inizialmente un assetto filiforme, sono scure e flessibili; allungandosi, si raggruppano e si intrecciano, diventando legnose e costituendo, alla fine, veri e propri tronchi complementari.

Un esempio eccezionale di quello che può diventare un vecchio Ficus magnolioides , se lasciato libero di esprimersi liberamente, lo abbiamo all'Orto Botanico di Palermo, dove vive un esemplare vecchissimo (anno 1850 circa), che ha sviluppato per sostenersi addirittura una ottantina di colonne! 
Vi rimando per avere una idea ad alcune foto che avevo pubblicato nel 2018 (post del 8/7/18); uno spettacolo della Natura. Noi dobbiamo accontentarci dei lavori in corso, per produrre le colonne, da parte dell'esemplare nostrano, lavori che sono comunque di grande fascino.

L'altro grande esemplare, sempre nella stessa piazza, non ha stranamente sviluppato radici aeree, ma si è dotato in compenso di radici tabulari. Se poi volete vedere un altro gigante, oggi capitozzato ma già in piena ripresa vegetativa, potete avvicinarvi sulla sinistra al reparto di anestesia e rianimazione, dove vive una grande Fitolacca dioica, altro albero di nostra vecchia conoscenza.

Purtroppo gli spazi verdi degli ospedali non sono ben curati, come abbiamo avuto modo di notare per diverse strutture visitate negli anni (Binaghi, Brotzu, Businco...); però i vecchi alberi spesso resistono anche all'incuria, e meritano comunque di essere visitati ed apprezzati dagli amanti del verde.  
 



giovedì 23 marzo 2023

Arcobaleno recintato

 E' una contraddizione in termini, il titolo di oggi; quando mai è possibile immaginare un arcobaleno recintato?! 

Invece noi cagliaritani ci siamo riusciti: abbiamo recintato l'arcobaleno, e, come si vede dalla fotografia a fianco, nemmeno con una recinzione leggiadra, di basso impatto visivo; è stata utilizzata una recinzione di tipo industriale, alta e che impegna tutto il perimetro della piazza.

Sì, perché parliamo di una piazza del quartiere Mulinu Becciu, fra via Carpaccio e via del Beato Angelico, denominata dal 2016 Circu de Soli, bellissimo nome sardo che significa appunto arcobaleno.

Rimando chi volesse rinfrescarsi la memoria ai tanti post che ho dedicato a questa piazza, a partire appunto dalla sua inaugurazione del 2016 (post 8/3/16), e seguendola poi negli anni, nel bene (quantità e qualità degli alberi inseriti) e nel male (mancanza di manutenzione, per quanto riguarda nomi degli alberi e loro posizione).

Non conosco le cause che hanno determinato la scelta di recintare questo luogo, lasciandolo aperto solo nelle ore diurne, ma le posso immaginare: vandalismo, frequentazioni notturne indesiderate, lamentele degli abitanti di zona, schiamazzi di persone alterate.....

Tutte cose valide, ma mi chiedo: non poteva bastare, in prima istanza, un sistema di telecamere? E comunque, se le motivazioni sono tali da giustificare l'intervento, che considerazioni dobbiamo trarre sulla civiltà di una minoranza di cagliaritani, che costringono la città a difendersi con le recinzioni? 

E non stiamo parlando di una piazza qualsiasi, ma di un concentrato di essenze arboree rare, che non meritavano l'effetto repulsivo che una recinzione comunque esercita, per il solo fatto di esserci, anche durante le ore di apertura.

In conclusione: se alla mancanza dei cartelli indicatori ed esplicativi delle essenze presenti, inseriti nel 2016 e lasciati poi decadere nell'incuria (come da post del 2019, 2020, 2022), aggiungiamo l'effetto repulsivo della recinzione, come possiamo pretendere di stimolare i cagliaritani verso la maggiore conoscenza ed il rispetto degli alberi? Come possiamo proporre la nostra città come capitale del verde europea?




Intanto, per fortuna, la piazza Circu de Soli comincia a mostrare varietà e colori delle fioriture arboree ed arbustive; e allora, superiamo le repulsioni ed andiamo a godere di queste fioriture. 
Oggi il Mandorlo, ripreso nella foto a destra: domani la Paulownia, il Liriodendro, la Bauhinia, l'Eritrina, la Catalpa, i Pruni  e tanti altri ancora, sempre che non decidano lo sciopero della fioritura contro la recinzione!


giovedì 16 marzo 2023

Oggi ci siamo, domani chissà; la serie delle sparizioni continua

 Ho rispolverato questo titolo, che ho utilizzato tante volte nel blog per una lunga serie di sparizioni di alberi, per segnalarne un'altra, per me particolarmente dolorosa: quella dell'unico esemplare cittadino di Sakura giapponese, il Prunus serrulata della parte bassa di Monte Urpinu.

Rimando chi non ricordasse questo alberello e la sua splendida fioritura ai post che la hanno eternata (post del 19/9/1226/4/14,   30/4/15); purtroppo a Cagliari non ci rimane altro, anche se sarei felice di essere smentito dalla segnalazione di altre presenze. 

Non mi ero accorto di questa sparizione, non ho elementi per dire se l'alberello fosse malato o meno; spero solo che la sua eliminazione sia stata la necessaria, unica scelta possibile.

E allora, per offrirci una piccola consolazione e non chiudere il post senza una foto, andiamo a trovare i cugini del Sakura, che in piazzetta Mascia incominciano a fiorire.


Parliamo del Prunus cerasifera Pissardii, che con diversi esemplari adorna la piazza e la rende in questo periodo particolarmente piacevole.

Il Mirabolano, questo il nome comune del Pruno in questione, ci offre il suo fiorellino delicato, e le prime foglie rosse che spuntano; certo il fiore non è ricco e durevole come quello del Sakura, ma lo spettacolo è comunque assicurato. 

      

sabato 11 marzo 2023

Che belle le Succiose fiorite!

Sì, il nome è plebeo, e forse anche un poco volgare,  per un blog che sponsorizza l'utilizzo  del nome scientifico delle piante, ma ha una presa immediata, almeno per i cagliaritani "doc". 

Se avessi proposto questa erbetta di stagione con il titolo "Che belle le Oxalis- pes caprae fiorite!", credo che l'eco delle pernacchie mi sarebbe arrivato fino a casa!

Comunque li si voglia chiamare, con i nomi già citati o con il nome italiano di Acetosella, o ancora con il nome elegante e beneaugurante di Erba di Mandela, proposto dal grande Siro Vannelli (post del 25/3/11), questi fiorellini sono una meraviglia che illumina il bordo stradale, i prati incolti, i giardini, le grondaie, insomma qualsiasi luogo dove possano attecchire i loro bulbi e dare luogo prima agli steli succosi e dal sapore acidulo poi all'esplosione dei fiorellini imbutiformi.

Ma la caratteristica più interessante è il colore giallo brillante, intenso, vivace, quasi fosforescente, che attira e trattiene lo sguardo: veramente uno spettacolo da apprezzare.  
 

lunedì 6 marzo 2023

Giovani e profumate aromatiche, vecchi e contorti tronchi

Sono tornato in visita all'Orto dei Cappuccini, e devo dire che il suo fascino rimane inalterato nel tempo e nelle stagioni. Un luogo particolare, non tanto per le piante di cui è dotato (che pure presentano molti aspetti interessanti, a cominciare dall'età di molte di esse), ma per il fondale e le quinte fra i quali è inserito, che costituiscono una attrazione irresistibile (post del 4/6/16).

Un luogo di serenità e  meditazione, magari piacevolmente inframezzata dai bambini che corrono inseguendosi e giocando a nascondino (senza telefonino!).

Nella visita odierna non ho mancato di notare un paio di peculiarità, che vi propongo per immagini.



Ecco le giovani e profumate piante aromatiche, dette anche officinali perché da queste un tempo si ottenevano, in "officium" e cioè in farmacia, molte medicine alternative.  Peraltro, la produzione di piante officinali era proprio l'obiettivo che aveva dato origine alla nascita di questo luogo, all'inizio del '600!

Abbiamo qui sopra una lunga siepe di Rosmarino, mentre a destra due dei molti cespugli di Lavanda fanno da spalliera ad un panchina. Sia il Rosmarino che la Lavanda cominciano a fiorire, come peraltro i loro cugini selvatici, ed a spandere tutto attorno il loro profumo.

Sull'altro fronte, per così dire, abbiamo i vecchi tronchi di Ficus carica, che si trovano nella parte alta del parco. Sono ancora in pieno riposo vegetativo, ma questo non li rende insignificanti, come dimostrano le due immagini che vi presento.



Vecchi e contorti tronchi, li ho definiti nel titolo, ma comunque ricchi di fascino con le loro buffe protuberanze; ammirandoli ci si ritrova ad immaginare quali vicissitudini abbiano vissuto, nel corso dei decenni, per acquisire siffatte conformazioni.
Ma non crediate che questo tronco impastato dal tempo, e quelli dei due fratelli sullo sfondo, non siano più in grado di produrre foglie e frutti ed una bella chioma, a suo tempo; basta tornare ad apprezzarli a giugno, per rendersene conto!