Questo post ricalca, anche nel titolo, quello di sei mesi fa (post del 5/11/21) che chiedeva maggiore attenzione nella cura del parco dedicato al grande botanico Vannelli, gestore capo del verde cittadino negli anni 80 del secolo scorso.
Naturalmente la richiesta riguarda tutti i parchi cittadini, quale più quale meno, ma in particolare quelli più piccoli e più facili da gestire, soprattutto se sono posizionati in zone povere di verde su terreno libero, come è il caso del quartiere Fonsarda (ma anche del Circu de Soli, per fare un altro esempio trattato nel blog).
Se poi parliamo di un parchetto intitolato al Vannelli, al quale io sono particolarmente affezionato, e che può vantare alberi anche molto anziani, che vantano decenni di vita già prima della istituzione del parco, la richiesta è ancora più netta e pressante.
E veniamo al dunque: sei mesi fa avevo notato la mancanza di alcune etichette identificative (di cui questo parco vanta una delle poche esperienze cagliaritane) e, peggio ancora, la non corrispondenza di altre al nome delle piante alle quali erano affiancate.
Credete che le cose siano state sistemate in questi sei mesi? Vi fornisco tre esempi eclatanti che dimostrano il contrario.
Infine, ultimo esempio, un rarissimo esemplare di Mahonia japonica (post del 31/12/18), che espone il cartello dell'Arecastro di cui sopra; e questo è rimasto tale e quale dalla mia citata visita di sei mesi fa, nella quale esponevo proprio questo caso.
Allora, cari amministratori del verde cagliaritano: assodato che un cartello sbagliato aggiunge al danno di nessun cartello la beffa dell'errore pervicacemente reiterato e non corretto, volete rispondere, a noi cagliaritani a cui piacerebbe conoscere il nome (corretto!) delle piante che incontrano per strada, o almeno quando passeggiano per parchi e giardini, dicevo volete rispondere a questa semplice domanda:
"Quanto costa, in termini economici e di impegno organizzativo, inviare ogni 15 gg un giardiniere esperto a controllare la correttezza dei cartelli e sistemare, sostituire o inserire quelli assenti, o ammalorati o soprattutto quelli sbagliati?"
Non c'é valida giustificazione al non agire, né vale dire che è l'inciviltà dei visitatori che provoca simili danni: all'inciviltà si pone rimedio, magari con delle telecamere; e comunque, come ben sappiamo, inciviltà trascurata richiama altra inciviltà, in una spirale di degrado progressivo.
La amara conclusione, sempre la solita, è che è facile fare, con i bei ritorni di popolarità (Cagliari capitale europea del verde 2024????); difficile manutenere, senza ritorni di popolarità, almeno immediati. E allora una proposta: non si inauguri più niente di nuovo per un paio di anni, e ci si dedichi, con la opportuna pubblicità, alla manutenzione dell'esistente. E' così difficile? Io sono sicuro che i cagliaritani apprezzerebbero, magari spostando di qualche anno la volontà di diventare Capitale Europea del verde.