Oggi il cesto dei post propone...

Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

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venerdì 28 gennaio 2022

Un'altra mascotte, al parco di Monte Claro

E' ormai significativo il numero di alberi cittadini da me definiti mascotte, in quanto esemplari peculiari del verde urbano che si fanno apprezzare, anche al di là della loro bellezza intrinseca, per il luogo nel quale vivono. 

Si va dall'enorme Ficus magnolioides della Darsena alla piccola Araucaria excelsa di Marina Piccola, dal Ficus elastica "originale" di piazza Costituzione al raro Platanus acerifolia di piazza Islanda, dal Carrubo di piazza Garibaldi alla Phitolacca dioica della zona giochi nel parco Cipla, ed altri ancora; li potete trovare, se avete voglia di saperne di più e magari andare a trovarli, con una appropriata ricerca nel blog.

Oggi aggiungiamo un'altra perla alla collana, presentando un Carrubo, Ceratonia siliqua, fra i tanti che abitano nel parco di Monte Claro.


E' anziano ed ha un bel tronco nodoso, ma questo non lo distingue da tantissimi altri; l'aspetto peculiare è la sua posizione, a guardia della interessante piazzetta della cappella di Santa Maria Chiara, slargo affascinante utilizzato come luogo di riunione e dove si tengono spettacoli estivi di musica o proiezione di film.

Un luogo interessante, dotato di panchine dove meditare e rilassarsi, e distribuire carezze ai gatti di una piccola colonia che si trova in zona.

Ricordo che i Carrubi, ai quali abbiamo dedicato tantissimi post, sono alberi endemici nella nostra isola ed in tutti i paesi che si affacciano sul mare mediterraneo, e sono carichi di storia e di pregi. Sono fra l'altro robustissimi e difficilmente attaccabili dai parassiti, anche se purtroppo possono subire attacchi da parte di topi (post del 9/4/16). 

Ma, tornando al nostro esemplare odierno ed ai gatti che condividono con lui quello spazio, penso proprio che i topi se ne staranno alla larga: questi gatti vengono accuditi ed alimentati, ma sono pur sempre gatti!    

sabato 22 gennaio 2022

Il Pino è brutto, ma il contorno.......

 


In realtà il Pino è decisamente brutto, un povero e sbilenco ciuffetto di aghi che a malapena si regge sospeso; ma mi serviva una scusa "verde" per condividere con voi una spiaggia meravigliosa ed uno splendido tramonto nostrano..... 

domenica 16 gennaio 2022

Il raro Kaki cittadino ed i suoi frutti invernali

 E' un albero molto raro in città il Kaki, Diospyros kaki, detto anche Diospiromentre è abbastanza presente nei paesi dell'interno, soprattutto in quelli in quota. E' questa differenza trova una spiegazione plausibile nel fatto che il periodo più bello di questa pianta è il pieno inverno, quando l'albero si spoglia e rimane nudo ma carico dei frutti sferici di colore arancio, che gli conferiscono un fascino irresistibile.

I frutti rimangono a lungo sulla pianta solo in presenza di temperature basse, riscontrabili in paesi dell'interno come Sadali o Gavoi (post del 10/1/12  e del 13/1/14), mentre le più alte temperature cittadine portano ad un più veloce deperimento.

Detto questo, anche in città il Kaki sa offrire un bello spettacolo, come avevamo visto nel periodo autunnale (post del 8/10/12), quando i frutti ancora verdi si accompagnano con le belle foglie. 

Rimaneva sospesa, per il Kaki cittadino, la verifica della resistenza sull'albero dei frutti maturi; oggi possiamo fare questa verifica, con un altro esemplare di questo alberello che ho incontrato i giorni scorsi, in via Tommaseo.


Devo dire che anche il Kaki cittadino se la cava bene, come dimostra la foto; complici i giorni di maestrale e di freddo, molti frutti invernali fanno la loro bella figura, anche se alcuni cominciano a mostrare segni di cedimento.

In definitiva possiamo dire che è apprezzabile anche a Cagliari il raro albero di Kaki, ma che per godere appieno del suo fascino invernale dobbiamo salire in quota.  

 

domenica 9 gennaio 2022

La piccola Araucaria mascotte di Marina Piccola

C'è una Araucaria excelsa a Marina Piccola, della quale vi ho parlato alcuni anni fa (post del 10/12/16): è l'unico esemplare del porticciolo, ma è anche l'avamposto della numerosa famiglia di suoi simili che abita da decenni il nostro splendido lungomare del Poetto, che proprio da Marina Piccola comincia.


Questa Araucaria non è alta, e non può vantare la simmetria dei rami e l'andamento piramidale tipico delle sue sorelle; e allora, perché ho deciso di assegnarle l'attributo di mascotte per tutta la comunità verde del porticciolo?

Innanzitutto è posizionata strategicamente all'ingresso del porticciolo, e poi è un esemplare femmina e carico di coni (i frutti, detti tecnicamente strobili), che mostra orgogliosamente ai passanti, ben visibili e non troppo in alto; insomma, è generosa e simpatica e quindi merita l'attributo, già peraltro da me assegnato in precedenza ad altre piante senza badare alla bellezza (p.es. il Ginkgo di piazza Giovanni XXIII, il Carrubo di piazza Garibaldi, il Ficus elastica di piazza Costituzione, il Platano di piazza Islanda, la Fitolacca del parco Cipla ........).

 

 
Ecco allora, fra i tanti presenti attualmente, uno strobilo del nostro campione, in posizione eretta in mezzo ai rametti con le foglie squamose; come si vede, anche i rametti hanno un assetto un poco disordinato, non propongono la simmetria tipica delle Araucarie.

Comunque, se volete apprezzare esemplari grandi e di bell'aspetto, e dato che la nostra mascotte odierna non è gelosa, vi rimando ai tanti trattati nel blog, anche sfruttando i vantaggi offerti dalla loro altezza (per es. post del 26/10/175/2/1520/10/20 ), altezza che offre a chi guarda l'albero il valore aggiunto di cielo, nuvole, luna. 

 


  

sabato 1 gennaio 2022

Il Corbezzolo, fra mare e campagna

E' un arbusto molto comune in tutta la nostra Isola, il Corbezzolo, Arbutus unedo. Componente tipico della nostra macchia mediterranea, molto utilizzato dai nostri avi per svariati utilizzi, sia nella medicina popolare che per usi legati alle attività agricole (per esempio per il sostegno delle viti, data la robustezza dei suoi tronchi).

E naturalmente venivano e vengono tuttora utilizzati anche i suoi frutti rossi, appunto i corbezzoli, sia per essere gustati tali e quali, sia per produrre marmellate o liquori; e non piace solo agli umani, ma anche alle api che producono con il corbezzolo il prelibato miele amaro. E le sue foglie sono utilizzate anche da una specie di farfalla (post del 3/9/20) che ci cresce la sua prole.

E quindi dobbiamo ricordarlo ogni tanto, questo arbusto così comune e pure dotato di tanti pregi.

La presenza del Corbezzolo, dicevamo, è quasi ovunque, anche nei terreni vicino al mare, come nel caso della fotografia a fianco, ripresa a pochi metri da una splendida spiaggia di Santa Margherita di Pula.

Si vede un solo frutto in questa foto, per non distogliere l'attenzione dai bellissimi fiori, piccoli orci cerosi con la pancia gonfia, riuniti in gruppi e mollemente penzolanti a testa in giù.

Si potrebbe dire tanto di questo bellissimo arbusto, citando anche la sua resistenza al fuoco, la capacità di ricrescita ed il servizio di consolidamento dei terreni, ma non voglio annoiarvi e vi rimando ai post precedenti, compreso quello citato sopra.





Mi sembra però corretto, avendo parlato di una splendida spiaggia a pochi metri del Corbezzolo fotografato, rafforzare il giudizio con una fotografia di spiaggia e mare al tramonto.

Si conferma una volta di più  che il nostro inverno sa offrire grandi occasioni per apprezzare la natura anche a due passi dalla città, fra mare e campagna.