Il Lentisco, Pistacia lentiscus, è una essenza comune in Sardegna, anzi comunissima, forse la pianta più presente fra quelle che costituiscono la nostra tipica macchia mediterranea bassa, costituita anche da Mirto, Cisto, Fillirea.
Una pianta presente ovunque in campagna, ma anche nei parchi cittadini cagliaritani e perfino nei giardini privati, dato che è di aspetto gradevole e molto rustica, sopportando perfino potature e squadrature a siepe.
Però, nonostante sia così presente, o forse proprio per questo, la "consideriamo" poco, facendo così un torto anche ai nostri avi, che la hanno apprezzata ed utilizzata nei secoli in tantissimi modi.
E allora, mettiamoci un poco di rimedio.
Le drupe assomigliano a quelle dello Schinus molle con il quale esiste in effetti una parentela (post 8/12/10), dato che appartengono alla stessa famiglia, quella delle Anacardiacee, alla quale appartiene anche il Terebinto, nonché la pianta dei pistacchi, Pistacia vera, e quella degli anacardi, Anacardium occidentale. Come si vede, una famiglia piuttosto interessante, anche da un punto di vista alimentare.
Ed in effetti anche il nostro Lentisco ha avuto un uso alimentare con produzione di olio per aromatizzare e condire, olio che si trova in commercio anche oggi, e di un mastice che veniva utilizzato alla stregua di gomma americana.
Molto usato anche in medicina popolare, per curare le ferite, per il mal di denti, addirittura per "igienizzare" i piedi! Con i rametti poi, che hanno la caratteristica di essere molto flessibili (da cui uno dei nomi sardi di Moddizzi) si producevano cesti ed altri prodotti. Insomma, come dicevo, i nostri avi, avendo a disposizione questo arbusto fuori dall'uscio di casa in quantità infinita, hanno imparato a sfruttarne tutte le possibilità.
In definitiva, anche per noi contemporanei un compagno di vita da rispettare ed anche da apprezzare, soprattutto quando fruttifica!