E' un argomento che ha interessato il blog fin dalla sua nascita, quello degli alberi non adatti alla nostra città (post del 1/11/10 e del 23/12/10). Avevamo anche individuato le principali motivazioni, e cioè l'altitudine sul livello del mare, la latitudine, l'ambiente non adatto; tutte queste motivazioni si concentrano, un po' semplificando, nel fatto che questi alberi sono inadatti perché non sopportano il nostro caldo estivo.
E siccome nel nostro caldo estivo in questi giorni siamo dentro fino al collo, ho ripreso l'argomento andando a visitare alcuni alberi già indicati come inadatti.
Ecco una foto di dettaglio del Platano di piazza Islanda a Genneruxi, che mostra le foglie macchiate o ingiallite.
Questo Platano non è di per sé un bell'esemplare, e certo non fa bella figura se confrontato per esempio con i Carrubi che lo circondano, a prescindere dal periodo dell'anno; però in questo periodo la situazione diventa ancora più critica.
E, visto che mi trovavo in zona, ho fotografato la situazione di un Tiglio in via Dell'Abbazia, che si trova in corrispondenza del numero civico 31, di cui vediamo un particolare del fogliame qui sotto.
Vediamo molte foglie orlate di marrone, e l'aspetto d'insieme sofferente. Le foglie vengono bruciate dall'irraggiamento, e l'albero non ha strumenti per opporsi e mettere in atto strategie difensive, come invece fanno altre specie, per esempio i Pini, che perdono aghi più del dovuto salvando quelli più robusti.
Ed anzi questo Tiglio non sta tanto male, se lo confrontiamo per esempio con il filare sulla strada che porta dal viale Marconi a Selargius (post del 2/9/17).
E questi sono Ippocastani sofferenti in via Castiglione, anch'essi con le foglie orlate di marrone e l'aspetto d'insieme della pianta abbrutito.
Ci fermiamo qui, per non intristirci anche noi; anzi direi che possiamo terminare con una nota positiva, affermando che non tutti gli alberi delle specie citate si comportano allo stesso modo, e molti esemplari, vuoi per le condizioni di esposizione o innaffiamento, vuoi per caratteristiche intrinseche della singola pianta, riescono a fare fronte senza grandi sofferenze.
Penso per esempio ai Tigli del viale di ingresso verso il parco di Terramaini, o agli stessi Ippocastani di via Castiglione.