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lunedì 22 febbraio 2021

Il Ginepro, re del nostro mare e dei nostri monti

Il titolo del post è sicuramente magniloquente, ma non credo molto lontano dal vero, se pensiamo allo stretto rapporto di bellezza che lega il Ginepro con la sabbia e gli scogli delle nostre coste, ma anche con gli anfratti ed i tacchi delle nostre alture.

Per convincersi basta sfogliare le prime pagine del libro "Attaccati alle radici" di Spanu e Caravano, che dedicano storie avvincenti ed immagini straordinarie ad alberi della Sardegna, e per primi ai Ginepri. E sfogliando questo libro mi è venuta voglia di rivedere i post che abbiamo dedicato ai Ginepri nel nostro blog, a partire dal 2011, e proporvi i link se avete voglia di fare un giro per immagini e racconti (post del  15/11/11,  29/11/13,  3/1/14,   21/1/14,  11/5/16 ).

Ricordiamo che i Ginepri appartengono essenzialmente a 3 specie, due più "marine" ed una più "montana": il Ginepro coccolone dai grossi frutti  ed il Ginepro fenicio con le squame al posto degli aghi sembrano preferire il mare, il Ginepro rosso con il colore del tronco più marcato sembra preferire la montagna; è una distinzione molto semplificata, ma spero che aiuti.


I Ginepri possono essere profondamente diversi fra loro, con posture che vanno dal prostrato raso terra al maestoso e possente, alto molti metri; ma, se mi posso permettere un controsenso, sono comunque belli, anche se sono brutti e storti.



E sono belli anche se sono in prigione, come questo vecchio esemplare, residuo di tante altre presenze in zona, ora solitario e racchiuso dietro la recinzione del Forte Village, ma comunque ad un passo dal mare ed apprezzabile dalla spiaggia. Tiene duro, con la sua proverbiale resistenza; e tanto ci basta.

 

lunedì 15 febbraio 2021

Allineati e coperti!

L'espressione militaresca "allineati e coperti!",  di solito utilizzata dal comandante di un gruppo di soldati, è quella che mi è venuta in mente scorgendo casualmente un folto gruppo di piantine allineate appunto sopra una grondaia di via Scarlatti, traversa di via Palestrina.

La grondaia, accumulando detriti vari di origine organica, ha preparato un letto adeguato per la crescita di queste piantine, come avevo già segnalato in una precedente occasione (post 20/3/14).

Naturalmente non conosco il nome di queste piantine, ma credo che questa informazione non rivesta alcun interesse; ho solo voluto proporvi una foto curiosa, che dimostra una volta di più la capacità degli organismi vegetali di sfruttare qualsiasi opportunità per moltiplicarsi.

Non conosciamo il nome delle piantine, ma sappiamo per certo che conquistando quello spazio una cosa la hanno ottenuta: hanno trasformato la grondaia da manufatto per convogliare acqua piovana a nursery!


giovedì 11 febbraio 2021

L'enorme Ficus nascosto in centro città

E' difficile pensare che un Ficus magnolioides, o macrophilla, specie se con tanti decenni di vita alle spalle, possa nascondersi alla vista in città. Pensiamo soltanto a quelli della Darsena, o di piazza Matteotti, ma anche di piazza Trento o dell'Orto Botanico, tutti trattati e fotografati dal blog: basta passare in zona, ed è impossibile non vederli.

Non così per l'esemplare che vi presento oggi: bisogna proprio volerlo scoprire.

E allora, riconoscete dove siamo?  L'enorme Ficus (forse affiancato da un fratello), si accompagna nella fotografia con un Cipresso comune, sulla sinistra, e sulla destra con una Euphorbia candelabrum, un grande esemplare che sembra veramente minuscolo sotto la chioma del Ficus.

Per aiutarvi vi dico che la gran parte dei cagliaritani frequenta la zona per rifornirsi di generi alimentari: indovinato?
Ve lo dico io: siamo in via Bacaredda, quasi di fronte al mercato di San Benedetto, nella zona dove insisteva il notissimo mobilificio di Marino Cao. Il Ficus è piuttosto lontano dalla strada, dato che sembra far parte del giardino di una villa che si affaccia in via San Giovanni, ed è confinante con la Villa Vivaldi Pasqua (post del 29/5/13). Tutt'attorno si estende il grande terreno per il quale dopo alterne vicissitudini (ci era stato installato anche un parco giochi), non si conosce ancora la destinazione.

Io spero che questa zona possa diventare di uso pubblico, e che si possa arrivare ad ammirare da vicino e magari toccare questo enorme Ficus nascosto, cosa che recentemente ci è stata proibita per i fratelli di piazza Matteotti (post 20/7/20), rinchiusi momentaneamente (?) in una sorta di acquario, e pertanto inavvicinabili.   
 


giovedì 4 febbraio 2021

La storica famiglia nella rotonda

 Merita di essere riproposta, la storica famiglia di Palme che vi avevo proposto alcuni anni fa (post del 14/5/15). E lo merita perché si tratta di un insieme veramente peculiare, probabilmente unico nel panorama del verde cittadino.

Eccola qua, l'intera famiglia che vive stretta stretta all'interno della piccola rotonda che caratterizza questa zona del porto, compresa fra il molo Ichnusa ed il molo Capitaneria.

Avevo classificato queste Palme, nel post citato, come Washingtonia robusta; oggi tenderei a riclassificarle come Washingtonia filifera, tenuto conto dell'altezza e del diametro del fusto.

Peraltro, come ho considerato anche recentemente (post del 21/1/21), la classificazione delle Palme non è sempre cosa semplice, e  gli ibridi la complicano ulteriormente.


Rimando chi volesse un confronto visivo ai precedenti post in cui ho presentato la specie "robusta" (via Don bosco, via San Saturnino...), ed aggiungo questo nuovo esemplare che vi presento oggi, in via Mercalli. Non dovrebbero esserci ulteriori dubbi.


Ma torniamo alla storica famiglia del porto: come è possibile che tanti esemplari adulti, sicuramente più di 10, stiano tutti nella stessa aiuola? Non è stato sicuramente un giardiniere a piantarli tutti, ma penso che il capostipite si sia organizzato da solo, riproducendosi nel corso dei decenni, ed i vari membri si siano via via adattati al poco spazio disponibile.

Quello che è certo è che le Washingtonie filifere non temono l'acqua salmastra, come dimostrano anche i giovani esemplari lungo la passeggiata di Su Siccu, cresciuti in mezzo ai massi frangiflutti (vedi post del 27/3/17).

In conclusione, credo che questa storica famiglia di Palme meriti la nostra attenzione e simpatia; suggerisco altresì ai manutentori del verde una periodica ripulitura dalle foglie morte, per mantenere intatto il fascino di questa storica famiglia.