Nell'aprile dell'anno scorso, all'epoca del primo confinamento da Coronavirus, avevo pubblicato alcuni post retrospettivi, dedicati alle fioriture arboree primaverili.
Avevamo cominciato con la Tamerice (post del 2/4/20), e proseguito poi con l'Ippocastano, la Robinia, il Gelso, il Salice piangente.
Questi post mi sono venuti in mente adesso che siamo in un nuovo periodo di confinamento, che ci colpisce nel pieno delle festività di fine anno, e che richiede a tutti grandi doti di resistenza e pazienza, nella speranza che queste doti vengano premiate, con l'aiuto del vaccino, dalla fine dell'incubo pandemico.
E allora, quale albero meglio del Carrubo, Ceratonia siliqua, può rappresentare le doti citate? E' un albero endemico nelle nostre campagne isolane, e ben presente anche in città, del quale abbiamo tessuto le lodi tante volte, a partire dal 2010 (post 2/12/10); è dotato di grande pazienza nell'aspettare che d'estate passi la siccità ed il caldo asfissiante, ha grande capacità di adattamento e resistenza all'inquinamento.
Confido che un richiamo ad inizio anno, come per il vaccino, ci porti fortuna per superare gli attuali difficili frangenti.