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martedì 12 gennaio 2021

Araucarie cagliaritane

 Mi è mancata la fantasia per inventare un titolo meno banale di questo da dedicare all'Araucaria excelsa, ma oramai ho speso negli anni tutti gli attributi per qualificare i nostri esemplari cittadini, presi per sé o per la bellezza del contesto nel quale sono inseriti: dalla qualifica di signora, a partire naturalmente dalla grande signora di Villanova, all'Araucaria piccola, a quella curiosa, a quella che amoreggia con la Luna, all'altra che viceversa si confronta con una nuvoletta rosa dell'alba, e così via. 

Lascio a chi avesse voglia di farsi un giro fotografico nel blog il gusto di cercare i vari post dedicati a quest'albero, uno dei capisaldi della nostra flora cittadina; oggi voglio aggiungere semplicemente alcune foto, frutto di una passeggiata mattutina.



Ecco l'esemplare che non ti aspetti, incastrato fra le palazzine di via Marini all'incrocio con via Scano, in quella zona che alla nascita, negli anni 50 del secolo scorso, si chiamò Città Giardino.

Direi che questa Araucaria merita pienamente di appartenere alla Città Giardino, anche se è inserita in una aiuolina circondata da asfalto e palazzi: è sana, alta e bella, e tanto ci basta. Qui non è il contesto che la valorizza, ma è lei che valorizza il contesto.







Se invece vogliamo contesto di abbellimento, basta salire per esempio in viale Regina Elena, e dalla passeggiata di Terrapieno ammiriamo questo esemplare folto ed alto, che sembra volersi confrontare con la torre di San Pancrazio ed il resto del nostro splendido skyline di Castello.




E, pressappoco dallo stesso punto, basta ruotare di 180° ed eccola, la grande signora di Villanova, che guarda dal suo sito privilegiato le nuvolette, il Monte Urpinu e la Sella del Diavolo!

Certo, non è in buone condizioni, come abbiamo già notato (post del 15/7/15), e l'intervento di manutenzione straordinaria di qualche anno fa (post del 28/11/17), se le ha meritoriamente restituito vita e sicurezza, non è riuscito a migliorarne l'estetica ormai compromessa; ma oggi ci accontentiamo che la vecchia signora sia ancora viva e ci faccia ancora compagnia.