Sta per terminare la prima fase dei lavori di riqualificazione nella Calata dei Trinitari, il tratto di Su Siccu che comprende le società sportive (Lega Navale, Rari Nantes, Aquila, Canottieri); entro l'anno sarà ripristinato il traffico automobilistico, dopo qualche mese sarà inaugurata la passeggiata pedonale, in continuità con quella già esistente. Un altro bel passo per migliorare il rapporto della nostra città con il mare.
I lavori vanno avanti da diversi mesi e sono stati molto impegnativi, con grandi scavi, sottoservizi, varie opere in calcestruzzo: e gli alberi, ci chiediamo, come escono da questi mesi di sconquassi?
Cominciamo da chi, almeno apparentemente, non ha sofferto per niente: gli esemplari di
Pinus canariensis dell'Aquila
, che vi ho già presentato
(post
21/11/15), e che si stagliano alti e belli, ai margini della nuova spianata di cemento.
Forse avranno perso qualche radice, ma niente che li possa impensierire.
Un po' più preoccupante la situazione dei Ficus retusa, che si sono trovati in mezzo ad una tempesta di scavi, pozzetti, muri di cemento, riduzione significativa del loro pane radicale, come si nota dalla foto.
Supereranno questa prova? Io credo di sì; la loro proverbiale resistenza e capacità di sopportare le peggiori sevizie, caratteristiche delle quali abbiamo più volte parlato, avranno ragione del terremoto al quale sono stati sottoposti.
Sopravvivranno, regalandoci ancora la loro ombra; purtroppo la caduta dei piccoli frutti imbratterà prematuramente il nuovo basolato e gli arredi urbani in pietra bianca, a meno che non si sia pensato a come evitare il problema lasciando opportuni spazi liberi sotto le chiome.
L'unico Ficus che potrebbe essere, volutamente, sacrificato, è quello anarchico che ha deciso di crescere dalla parte del mare (post del
3/11/10 e del
21/11/17), e la cui presenza è probabilmente incompatibile con la realizzazione della passeggiata. Staremo a vedere, ma la perdita di un solo esemplare credo che potrebbe essere messa in conto senza disturbarci troppo.