Come l'allodola, per il più grande poeta inglese, è la messaggera del mattino, così possiamo considerare (si parva licet ... ) la Scilla come messaggera dell'autunno, almeno dalle nostre parti.
In effetti la Scilla marittima, nome scientifico Charybdis maritima, era considerata dai nostri antenati, che conoscevano e rispettavano i ritmi della Natura, un indicatore preciso della fine dell'estate e dell'inizio dell'autunno, con la sua bellissima fioritura.
E la fioritura di questa piantina è di grande evidenza, non fosse per altro che perché è l'unica cosa appariscente, come possiamo notare dalla fotografia, ripresa nelle campagne di Santa Margherita di Pula. Quello che si vede è un sottile fusto, lo scapo, che si erge liscio da terra per molte decine di centimetri, fino a molto oltre un metro, e poi esplode in una bellissima infiorescenza bianca.
Avevamo già parlato di questa strana pianta erbacea (post del 5/9/16) per un esemplare casalingo ottenuto da bulbo, dato che la Scilla è una bulbosa, appartenente alla sterminata famiglia delle Liliacee.
Alle Liliacee appartengono specie che, contrariamente alla nostra Scilla, sono conosciutissime, basti citare l'aglio e la cipolla, l'asparago o l'asfodelo; comunque una famiglia dalla vita molto complicata, alla quale i botanici dedicano approfondite ricerche, e che vede molte specie talvolta cambiare allocazione.
Ma torniamo alla nostra strana piantina, la Scilla, attualmente in piena fioritura; ecco un dettaglio dell'infiorescenza, con i bei fiorellini già in parte esplosi.La stranezza di questa fioritura è che noi vediamo solo il fiore: non esistono foglie, che nasceranno molto più avanti, e non si vede il bulbo, anche se molto grosso, perché quasi completamente sottoterra.
La Scilla marittima è comune nella nostra isola, soprattutto lungo i litorali; vicino a Cagliari, basta andare lungo la S.S. 195 in questo periodo per notare i lunghi scapi fioriti, quasi al bordo della strada.
Un'ultima notazione: il bulbo, detto anche cipollone marino, è urticante, quindi attenzione nel maneggiarlo.