Dedichiamo il post di oggi ad un piccolo fiorellino spontaneo che vi ho già presentato (post del 22/3/12 e del 15/4/17), presente soprattutto nel quartiere di Castello; si tratta dell'Antirrhinum majus, astruso nome scientifico per la conosciutissima Bocca di Leone.
Il quartiere di Castello è il suo quartiere di "elezione", data la forte presenza di vecchi muri e pareti rocciose, che costituiscono il suo habitat preferito; la sua allegra fioritura aiuta a dimenticare il legame di questo piccolo arbusto con il degrado urbano che spesso accompagna la sua presenza.
Ecco il primo piano di un fiorellino colto nella scarpata che collega il viale Buoncammino con il Palazzo delle Scienze; la strana forma del calice, con lobi diversi e "disordinati", gli conferisce un
aspetto mutevole a seconda di come lo si guarda.
Questa immagine, per esempio, a me sembra raffigurare un reverente animaletto a testa bassa, con le orecchie scese ed un buffo cappelletto in testa.
Possiamo dire che guardare con attenzione questi fiori sollecita la fantasia, e questo è un ulteriore elemento di valore per l'umile Bocca di Leone selvatica, e in definitiva anche per il bellissimo e trascurato quartiere che la ospita.