Ho perso il conto degli alberi cittadini abbattuti a cuor leggero, senza evidenti ragioni; o meglio lo ho voluto perdere quel conto, per non deprimermi troppo.
Comunque, il dovere di cronaca mi chiama, ed eccomi a segnalare l'ennesimo caso.
Siamo in via Monteverdi, un po' prima dell'incrocio con via Leoncavallo: uno splendido esemplare di Pino delle Canarie svetta verso il cielo dal confine di una palazzina, vicino al suo ingresso pedonale. Bello e sano, con una quarantina di anni alle spalle, ma ancora nel pieno del suo ciclo vitale.
La fotografia è del 9 ottobre, e non è casuale: passando da lì sono stato attratto da un cartello premonitore, che segnalava il divieto di sosta per il giorno successivo.
Ed infatti, ecco l'ingresso pedonale di cui sopra, il 10 ottobre, mancante del suo corazziere: autogrù con il cestello, un paio di ore di motosega et voilà, l'albero è sparito!
Ricordo un caso simile, proprio in zona (post 7/4/17), fra i tanti che ho segnalato, e la domanda è sempre la stessa: ma perché?
Anche qui, non c'erano problemi evidenti di radici affioranti, né pericoli per le fondazioni delle palazzine circostanti, ben lontane; non c'era certo pericolo di caduta dell'albero, il tronco era dritto come un fuso.
L'unico rischio che individuo era quello che un pedone potesse venire colpito da una pigna in caduta(le pigne di questa specie di Pino sono oggettivamente grandi!), ma mi sembra di poter dire che le probabilità di un tale evento siano inferiori a quelle di essere investito da un'auto sulle strisce pedonali. E allora, significa che devo rimanere chiuso in casa, o abbattere a colpi di motosega tutte le auto in circolazione?