La Quercia inglese, English oak, è il nome comune con il quale viene indicata la Farnia, Quercus robur. Tale nome deriva dalla enorme presenza che questa Quercia vanta in Inghilterra (post del 12/7/17), anche se attualmente questa presenza è molto ridotta dal grande sfruttamento del suo legno, utilizzato dagli inglesi negli ultimi secoli per i più svariati usi.
Abbiamo parlato più volte di questa Quercia nel blog, anche per evidenziare la differenza fra la sua diffusione a livello mondiale e la assenza nella nostra isola, tanto che a Cagliari possiamo considerarla una assoluta rarità (post del 1/6/11), con l'esemplare dell'EXMA e pochi altri a rappresentarla.
Proprio per questa sua rarità mi fa piacere presentare i frutti di un giovane esemplare che è cresciuto in un giardino di Pula, partendo proprio da una ghianda portata qualche anno fa dallo Yorkshire.
Ecco una ghianda matura, con la sua forma allungata tipica della specie, così come la piccola cupola rugosa ed il lungo picciolo.
Possiamo notare che le foglie sono molto simili a quelle della nostra Roverella, Quercus pubescens, mentre la ghianda è abbastanza diversa, essendo quella della nostra Roverella più piccola e tonderella, oltre che attaccata direttamente al ramo.
Ecco un altro primo piano di ghianda, che ci mostra tutta la sua bellezza, e forse ci invita anche a meditare sul ruolo che questo frutto ha avuto per secoli.
Per i nostri avi la ghianda ha costituito elemento primario di sopravvivenza alimentare, facendo nascere il termine di "balanofagi", appunto mangiatori di ghiande.
Una storia di grande fascino, quella delle Querce, un albero che forse è quello più legato, indissolubilmente, con lo sviluppo del genere umano.