Ogni tanto una scappata al nostro Orto Botanico ci sta proprio bene, magari quando l'alternativa è quella di inscatolarsi con altre migliaia di forzati per raggiungere il Poetto.
Poca gente, caldo non asfissiante e tanta ombra, fascino inconfondibile un po' decadente che induce al rilassamento ed alla meditazione; e poi, naturalmente, gli alberi ed il loro essere sempre diversi, se li sappiamo osservare.
Ecco il meraviglioso tronco di una Chorisia/Ceiba, che espone il suo caratteristico colore verde e la grande quantità di aculei.
Questo è un esemplare veramente alto per la media cagliaritana, come si può notare dalla prospettiva dell'immagine.
E, a proposito di tronco, che cosa ne dite di questo? Appartiene al maestoso esemplare di Taxodium disticum, il Cipresso calvo che troneggia alla fine del percorso interno principale. Un vero gioiello, una rarità per la nostra città, così come il suo fratellino di Monte Urpinu (post del 30/9/15 ed altri).
Si trova adesso nella fase più bella per il fogliame verde chiaro, con i minuscoli aghi piatti inseriti fitti fitti nelle foglie composte ed i frutti, piccoli galbuli sferici, che si cominciano a notare in questi giorni.
E poiché non voglio caratterizzare il post con sole immagini di tronchi, per quanto interessanti, chiudiamo veramente in bellezza con l'esplosione giallo rosa di un fiore di Nelumbo nucifera, il notissimo Fior di Loto.
Vi rimando anche al confronto con post precedenti (post 12/7/14, 17/6/17, 14/8/15), che ci consentono di confermare il fascino di uno spettacolo sempre uguale e sempre diverso, da un anno all'altro e da un mese all'altro, di piante e fiori.
E voglio concludere con una considerazione di carattere generale, tornando al concetto iniziale del fascino decadente: certo questo fascino è tipico degli Orti Botanici e non va certo disperso, ma l'inserimento di qualche seduta più comoda o di un piccolo punto di ristoro ad uso turistico, forse....