Questo post è una ideale prosecuzione di quello della primavera corsa (post del 23/4/18), e vuole dare conto della crescita e del buono stato di salute, in attesa che inizi lo spoglio invernale, dei nostri rari amici verdi di Monte Urpinu basso.
Ecco l'Acero saccarino, Acer saccharinum, ormai un albero, che espone orgoglioso le sue fronde e la grande foglia pentalobata.
Abbiamo seguito la sua crescita dal 2012 (27/9/12 e poi 25/9/15), all'inizio un po' stentata ma che ora procede bene; l'aspettiamo in autunno avanzato, quando perderà le foglie trascolorate, con begli effetti di foliage.
Ed ecco l'altra rarità, della quale abbiamo seguito la crescita in parallelo con l'Acero: l'elegante Taxodium distichum, il Cipresso di palude che vive, come si confà alla sua natura, con le radici a bagno del ruscelletto che convoglia l'acqua di scarico dei serbatoi in cima al colle.
Questo nipotino dello splendido esemplare dell'Orto Botanico, più volte presentato nel nostro blog, ha oramai anche lui un ruolo autonomo, e si fa strada fra gli alberi che lo circondano.
La sua giovane età è segnalata dal verde chiaro delle eleganti foglioline, appiattite e quasi aghiformi, inserite ordinatamente su due file opposte (in modo distico, da cui il nome) nei rametti.
Come si vede anche ad occhio nudo, da parte di non esperti, queste due rarità di Monte Urpinu non hanno nessun grado di parentela fra loro; l'unica cosa che le accomuna, in questa loro posizione cagliaritana, oltre alla vicinanza è la rarità, per cui mi fa piacere continuare a proporle assieme e seguire il loro sviluppo nel nostro bel parco cittadino.