Sgombriamo subito il campo da equivoci: non intendo parlarvi del bel romanzo di Stendhal né, tanto meno, dei rossoneri del pallone; il titolo del post di oggi è solo la prima cosa che mi è venuta in mente guardando la foto sottostante, che ho scattato nelle campagne di Burcei.
Parliamo dunque di rovi, Rubus fruticosus, e delle loro meravigliose drupe composte, le more, già presentate in precedenti post (post del 7/8/11, 5/9/13, 17/8/15). Nascono gialle, poi virano al rosso, come si vede dalla foto, ed infine assumono il meraviglioso colore nero lucido.
Un frutto di stagione, le more, con quest'anno una particolarità in più: il tempo piovoso che ci ha accompagnato dalla primavera avanzata fino ad oggi ha determinato un anticipo di maturazione, ed un contrasto più netto fra nero e rosso, come si vede anche dalla spalliera a destra.
Purtroppo anticipo di maturazione non significa maggiore bontà; i rovi sono abituati al nostro clima siccitoso, e quest'anno non hanno espresso, o espresso ancora, il meglio della dolcezza e del gusto delle more. Insomma, il sapore è un po' "annacquato".
Peraltro questo effetto lo abbiamo vissuto anche con la frutta coltivata, per esempio le Pesche, che ad inizio stagione erano insipide e facili alla marcescenza.
Insomma, non siamo mai contenti, ma io confido che all'inizio di settembre avremo le more gustose che il nostro clima "normale" ci sa fornire!