Questo post, dedicato alla meraviglia delle radici aeree del re dei Ficus, il Ficus magnolioides o macrophilla, è sconsigliato a chiunque abbia uno di questi Ficus (ma anche uno dei suoi cugini, Ficus retusa o elastica) negli immediati paraggi della propria abitazione; queste persone, infatti, vivranno probabilmente le radici aeree, e le radici in generale dei Ficus, come una iattura, un incubo, una maledizione.
Sì, perché dobbiamo sgombrare il campo da ogni equivoco: i Ficus sono prepotenti, e il terreno che gli serve per prosperare se lo prendono, senza chiedere permesso, e le loro vittime sono muretti, cancellate, recinzioni in genere; soccombono solo davanti alla motosega.
Se però riusciamo ad estraniarci da questo problema siamo in grado di apprezzare e meravigliarci per il loro modo di procedere, ingrandirsi, sostenersi.
E dove andare per apprezzare al meglio questo modo di procedere? Ma a Palermo naturalmente, ed in particolare nel suo Orto Botanico, a cui appartengono tutte le fotografie di questo post, che ho scattato nel mese di maggio.
Il Ficus patriarca, con le sue radici colonnari delle quali vediamo un piccolo scorcio, costituisce un bosco che insiste su circa 1.200 metri quadri e si sostiene su un'ottantina di colonne, come ci racconta Tiziano Fratus nel suo libro dedicato agli alberi monumento delle città italiane.
Guardate quest'altro "particolare", che ci mostra come uno dei rami principali si sostiene via via che procede nella crescita.
Le radici aeree cominciano a svilupparsi filiformi, sono sottili e puntano al terreno; quando lo raggiungono si ingrossano, si raggruppano ed assumono l'assetto colonnare.
Ed ecco una immagine in campo lungo, che non è affatto una vista d'insieme, credo impossibile da ottenere; rappresenta comunque molte delle radici aeree ed anche alcune delle alte radici tabulari, la cui conformazione risponde sempre allo scopo di assicurare l'adeguato sostegno agli enormi rami.
Questo Ficus magnolioides palermitano, che risale agli anni attorno al 1850, è un esemplare unico ed irripetibile, anche perché ha avuto campo libero per espandersi a piacere; ma, come sappiamo, anche Cagliari vanta esemplari meravigliosi ed enormi, dei quali abbiamo spesso parlato, da quelli del nostro Orto Botanico (p.es post del 26/8/12) a quelli di piazza Matteotti (post del 12/4/18), ed a quelli della Darsena (post del 26/8/12), e tanti altri.
E concludiamo, ancora con una immagine dei "viadotti" di sostegno; notiamo che le colonne non si limitano a penetrare nel terreno, ma si dotano di loro radici tabulari per migliorare il sostegno e contrastare l'instabilità trasversale.
Insomma, un miracolo di ingegneria ed architettura; chissà se Gaudì si sarà ispirato a queste meraviglie per progettare le sue, di meraviglie!