Siamo nella parte bassa di Monte Urpinu, quella rappresentata idealmente dal vecchio Olmo minore sotto la chiesetta aragonese, che ha appena finito di produrre i semi e sta cominciando a fogliare.
Eccolo qui a sinistra, ancora scheletro ma con qualche picchiettatura di verde. E' una vecchia conoscenza quest'Olmo (post del 8/4/14 e precedenti ivi richiamati), ci sono affezionato ed ogni tanto lo vado a trovare.
Parto da lui perché lo considero in qualche modo il tutore delle due rarità che gli sono vicine, e che stanno venendo sù benissimo: l'Acero saccarino ed il Cipresso calvo.
Ecco a destra l'Acero saccarino (post del 25/9/15), che nei post precedenti avevo definito arbusto, ma che ormai arbusto non è più, anzi è un bell'alberello molto frondoso, impreziosito dalla elegante foglia multilobata tipica degli Aceri.
E questo a sinistra, lui sì ancora di dimensioni arbustive, è il Cipresso calvo (post del 30/12/16) posizionato in modo che possa sfruttare l'acqua del rivolo che alimenta l'ultimo laghetto. Piccolo ma comunque sano, e da molto liberato dal tutore che lo ingabbiava, questo nipotino del grande e meraviglioso esemplare dell'Orto Botanico (post 22/12/16 e precedenti ivi richiamati).
Il grande Olmo e gli alberi rari, un motivo forte per andare a passeggiare in questa oasi verde; se poi aggiungiamo anche il ciliegio giapponese dall'altra parte del ruscelletto, il Prunus serrulata (post del 30/4/15 e precedenti ivi richiamati) che è attualmente in piena fioritura, ci possiamo ritenere davvero soddisfatti.