Sembra una contraddizione parlare di invisibilità per degli alberi, i Ficus magnolioides, che fanno del loro ingombro e impatto visivo una caratteristica peculiare della specie.
Infatti la invisibilità degli alberi di cui vi parlo oggi è dovuta non certo alle dimensioni, ma al fatto di vivere in una proprietà privata, aperta eccezionalmente quest'anno dal FAI: l'ex aeroporto militare di Elmas, gloriosa e grande struttura ai bordi dello stagno, adiacente alle piste dell'aeroporto civile.
In questi suggestivi spazi, inutilizzati ormai da vent'anni ed anche prima fortemente sottoutilizzati, si trovano palazzine, magazzini, hangar abbandonati, in condizioni di crescente degrado, in attesa che venga individuato un riutilizzo.
Chi non soffre assolutamente del degrado, ma anzi ne gode, sono due enormi Ficus, di cui un esemplare è rappresentato qui a lato.
Dotato di una grande cupola verde, densa e compatta, questo albero non sembra soffrire del silenzio e dell'assenza di umani, anzi forse lo vive come un privilegio, un ritorno alle origini di albero della foresta australiana, con il vantaggio aggiuntivo di non avere concorrenza.
Ed ecco il fratello, anch'esso enorme, dotato di radici aeree e di un tronco veramente possente; la fotografia non rende giustizia alle sue dimensioni, ma consente di lasciare in vista un simpatico residuo di quando questi spazi erano abitati, i distributori di carburante.
E, a proposito di quando questo era anche un villaggio pieno di vita, termino con una curiosità: sul cancello di uscita è appeso tuttora un cartello, un poco arrugginito ma visibile, che ricorda agli automobilisti che uscivano dalla proprietà privata di allacciare le cinture di sicurezza, rese obbligatorie in Italia nel 1988.