Che i Ficus siano invadenti lo sappiamo; tutte le specie di questo genere di piante, quale più quale meno, tendono ad occupare quanto più territorio possibile, anche a scapito delle altre piante, utilizzando i più svariati mezzi per raggiungere i loro obiettivi.
Molti di noi hanno sentito parlare dei Ficus strangolatori, nome molto evocativo che ci porta a templi cambogiani progressivamente inghiottiti dalle possenti radici aeree appunto di questi Ficus, parenti non lontani dei nostri Ficus magnolioides.
Ma anche i più comuni ed umili Ficus retusa , stranoti a noi tutti, si danno da fare, come quello che vi presento oggi, segnalatomi da Bruno, che ringrazio.
Siamo nel Largo Carlo Felice, vicino alla Banca d'Italia, e questo Ficus deve aver pensato: chi me lo fa fare partire da terra e faticarmi l'esistenza, quando posso cominciare a mettere radici su una Jacaranda, approfittando della comodità di una biforcazione?
E così, utilizzando probabilmente un uccello che ha trasportato il seme, l'intruso si è installato.
Eccolo, da un altro punto di vista. Ma, come farà a crescere, non essendo una pianta parassita?
No, non è parassita, ma sa essere all'occorrenza epifita, cioè sa sfruttare le altre piante per i suoi scopi, che siano per sostegno o di altro genere.
Non c'è problema dunque, se lo lasciamo fare e se ci sono le condizioni minime comincerà probabilmente a gettare radici aeree, che arrivate a terra attorcigliandosi all'albero ospite consentiranno al Ficus la progressiva vita autonoma, sempre comunque a scapito della Jacaranda, che finirà fagocitata.
Bisogna lasciarlo fare? Secondo me no, io gli impedirei di proseguire la sua azione, perché mi sembra giusto che il Largo Carlo Felice resti appannaggio delle Jacarande: vedremo.