Il primo albero che ci viene in mente è la Jacaranda mimosaefolia, certo. L'abbiamo sempre apprezzata, e celebrata, per la sua doppia fioritura, quella primaverile prima di mettere le foglie e quella autunnale, in ottobre.
Ma non è più sola, la Jacaranda, ad avere questa abitudine, e comunque ad aver allungato il suo periodo di fioritura (si veda anche quanto detto nel post del 27/8/15); ci stanno provando altri alberi, in città.
La Sophora japonica, per esempio, oltre all'esplosione di luglio ha ripreso a fiorire, in diversi esemplari cittadini; meno, magari solo nella parte più alta della chioma, ma comunque in maniera evidente.
E che dire della splendida Erythrina cristagalli, la signora in rosso per intenderci (post del 5/6/14) ?
La foto è di alcuni giorni fa, e riprende l'esemplare del parco Vannelli, ma anche quella di via Boccaccio è fiorita.
Fra l'altro, questa fioritura non può proprio passare inosservata; anche gli esemplari pubblici, per esempio quelli dei giardinetti spartitraffico (p.es. post del 2/6/12) ci stanno provando, anche se con fiori pallidi e stentati.
Ed anche l'Albizzia julibrissin, Acacia di Costantinopoli, non si accontenta più della fioritura di fine giugno (post del 28/6/15).
Insomma, che cosa sta succedendo? Niente di particolare, direi, sono gli effetti della tropicalizzazione del nostro clima che, alla lunga, determinano questa realtà. Tutti gli alberi di origine sub-tropicale, per non dire gli arbusti, si predispongono ad una doppia fioritura, di inizio e fine stagione, o anche ad una fioritura continua durante la lunga stagione "estiva" che va da marzo ad ottobre, con temperature elevate e precipitazioni modeste.
E' una cosa apprezzabile questo fenomeno? Io non ne sono convinto, preferisco la fioritura classica unica del nostro clima temperato (con l'eccezione della Jacaranda, of course!), che quando arriva esplode e ci ripaga dell'attesa; inoltre apprezzo molto gli alberi che esprimono la loro bellezza con le foglie, o anche con il solo scheletro invernale. Però naturalmente queste sono valutazioni soggettive.
Restano, oggettivi, i cambiamenti climatici e la minore piovosità, concentrata e deleteria, come da recentissima dimostrazione notturna; direi che di questi possiamo solo lamentarci.