Come mi ero ripromesso, ecco la seconda puntata dedicata al Supramonte di Urzulei ed ai suoi gioielli arborei.
Ecco l'eccezionale Tasso, Taxus baccata, che vive quasi alla fine del sentiero che conduce verso Gorroppu: è veramente immenso, tanto più per essere un Tasso, e certamente ha diversi secoli di vita alle spalle.
Viene dichiarato millenario; io non so se sia vero, ma direi che importa poco; l'importante è che ci sia e che continui a farci compagnia, con i suoi 4 metri di circonferenza del tronco, i 10 metri di altezza, la vitalità tuttora intatta.
Ma non ci sono solo i Lecci ed il Tasso, in questo scrigno di bellezza: guardate che esemplari di Ginepro si trovano qui.
Ecco un possente Juniperus Oxycedrus, le cui dimensioni ragguardevoli fanno concorrenza ai Ginepri fotografati in comune di Fonni (post del 15/11/11); le dimensioni risaltano anche se le confrontiamo con quelle del maiale, che certamente piccolo non è, che pascola beatamente nei dintorni.
E guardate la perfezione delle forme di questo altro enorme esemplare di Ginepro rosso, con chioma globoso-conica che parte quasi da terra.
E poi ci sono gli Aceri, nella specie dell'Acero trilobo, Acer monospessulanum, che espongono le giovani foglioline verde chiaro, appunto a tre lobi come notiamo a destra.
Interessante fare un confronto con le foglie autunnali morenti di questa specie di alberi, riprese nel bel "foliage" del Supramonte di Orgosolo (post del 29/10/14).
E infine, dopo tanta grandezza, voglio concludere con una "piccolezza", cioè con un aggraziato fiorellino che cresce di fianco a questi giganti: eccolo qui.
Si tratta del Pancratium illyricum, o Pancrazio, stretto parente, guarda caso, del Giglio o Pancrazio marino che vive nei litorali sabbiosi, ed al quale il nostro somiglia moltissimo.