Andiamo sul Supramonte di Urzulei, che con quelli di Oliena, Orgosolo e Dorgali, rappresenta una delle maggiori bellezze naturalistiche della Sardegna.
Una natura selvaggia e intoccata, un altopiano calcareo dove godere il contrasto della roccia biancastra con il verde degli alberi, in particolare delle Querce residuo di foresta primaria, mai alterata dall'uomo nel corso dei secoli.
Si entra in questo mondo meraviglioso dalla Orientale sarda, poco dopo il bivio per Urzulei, e ci si addentra per circa dodici chilometri di meraviglia in una strada sterrata, circondati da Lecci enormi e solitari, poi riuniti in lecceta ed accompagnati da altre specie arboree, fino ad arrivare di fronte alla maestosità della gola di Gorroppu.
Ecco uno dei primi Lecci (Quercus ilex) solitari che si incontrano quando si intraprende il sentiero: enorme, splendida forma della chioma a campana simmetrica, base tagliata uniformemente dagli animali al pascolo brado, grande compattezza del fogliame.
Ecco un altro esemplare, chioma più piccola ma tronco possente, che consente anche di apprezzare la roccia calcarea, con cui questi meravigliosi testimoni del tempo si compenetrano attraverso le radici formando intrecci inseparabili.
Ed uno scatto ampio, che consente di formarsi una idea del tipo di percorso e di occupazione del suolo da parte degli alberi.
E, alla fine del percorso (almeno di quello automobilistico), l'ingresso del possente canyon della gola di Gorroppu, ripreso con il teleobiettivo.
Ma non finisce qui il racconto fotografico, non può finire senza che vi mostri le altre meravigliose specie arboree presenti in questo sito; per non appesantire troppo questo post, saranno oggetto del prossimo.