Un titolo assolutamente incomprensibile, lo ammetto, che pretende immediata spiegazione: parliamo dei frutti della Euforbia a candelabro, che vi ho presentato recentemente per la sua fioritura (post del 3/3/16) e per l'aspetto che giustifica il nome.
Eccolo qui, lo stesso esemplare di via Leoncavallo, ripreso con angolatura uguale a quello pubblicato due mesi fa; sembra che non ci sia differenza fra fiori e frutti, tanto l'aspetto è simile.
In realtà, osservando l'Euforbia da vicino (cosa peraltro non facile, dato che fiori e frutti crescono solo sulla cima delle ramificazioni) le differenze ci sono, eccome.
Eccoli qua, i fruttini in primo piano, con una immagine che giustifica anche il buffo nome.
Come si vede, ogni frutto, il tricocco, è costituito da tre foglie modificate (i cocchi) unite assieme a formare questo strano cappellino a tre punte che contiene i semi.
Questa forma di frutto è tipica di molte euforbiacee; il suo aspetto inizia ora ad assumere la colorazione rossastra che lo pervaderà tutto.
Insomma, anche una anonima, e in prima battuta poco attraente, pianta succulenta, merita attenzione e ci sa offrire elementi di interesse.