E' arrivato il freddo, e sta dando lo stimolo giusto agli alberi che devono espletare questo adempimento annuale della spoliazione.
Naturalmente Cagliari, come abbiamo detto più volte e da ultimo due settimane fa (post del 14/11/15), fa più fatica, anche perché gli alberi spoglianti degni di essere ammirati non sono tanti.
Allora oggi vi porto ad Aritzo, dove invece la spoliazione sta offrendo il suo spettacolo meraviglioso.
Siamo nel bosco che circonda la fonte di Is Bàndidos, e qui vediamo in controluce i giovani Aceri minori, Acer monospessulanum, unica specie di Acero spontaneo in Sardegna, che espongono il bel colore giallo delle foglie trilobate.
Il giallo della foto a destra, simile nella tonalità ma completamente diverso nella forma della foglia, appartiene a giovanissimi Castagni, con le loro foglie lunghe, seghettate ed appuntite.
Ed ecco un bel tappeto che rappresenta il lavoro di spoliazione già avvenuto; i colori variano dal giallo delle foglie cadute più di recente al marrone o al bruno delle foglie cadute in precedenza. Si riconoscono foglie di Acero minore ma anche di Acero di monte, Acer pseudoplatanus, non spontaneo in Sardegna e dotato di una bellissima foglia a 5 lobi, simile appunto a quella del Platano comune (che, guarda caso, si chiama Platanus acerifolia!); e poi le foglie dei Castagni. Insomma lo spettacolo non è solo in alto, ma anche per terra, e che spettacolo!
E concludiamo con il fascino di un altro tappeto di foglie che avvolge un angolo per pic-nic; forse un po' decadente, però magico.
Oggi il cesto dei post propone...
Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia
venerdì 27 novembre 2015
sabato 21 novembre 2015
Piccoli segni di bellezza verde
E' certamente un segno di bellezza piccolo, quello che vi fornisco oggi, ma significativo. Si tratta di 4 esemplari di Pino delle Canarie in aiuola, di cui 2 a doppio tronco per un totale di 6 chiome quasi riunite, che abbelliscono la gloriosa sede della società sportiva Aquila, in Calata dei Trinitari.
Guardate l'eleganza di questi alberi: alti, regolati negli anni in modo da avere il tronco nudo nella parte bassa, simmetrici nell'inquadrare la costruzione retrostante.
Chissà se la simmetria e la presenza dei due esemplari a doppio tronco è stata voluta, o è casuale: difficile saperlo, anche perché questi alberi avranno almeno 50 anni di vita.
La corteccia dei tronchi mostra una bellissima coloritura rossastra, a migliorare l'insieme.
Non ci resta che complimentarci con la lungimiranza di chi aveva messo a dimora questi alberi, e provare ad immaginare la differenza dell'inquadratura se questi alberi non ci fossero; una volta di più possiamo affermare il ruolo essenziale degli alberi nel "fare" la bellezza cittadina!
Guardate l'eleganza di questi alberi: alti, regolati negli anni in modo da avere il tronco nudo nella parte bassa, simmetrici nell'inquadrare la costruzione retrostante.
Chissà se la simmetria e la presenza dei due esemplari a doppio tronco è stata voluta, o è casuale: difficile saperlo, anche perché questi alberi avranno almeno 50 anni di vita.
La corteccia dei tronchi mostra una bellissima coloritura rossastra, a migliorare l'insieme.
Non ci resta che complimentarci con la lungimiranza di chi aveva messo a dimora questi alberi, e provare ad immaginare la differenza dell'inquadratura se questi alberi non ci fossero; una volta di più possiamo affermare il ruolo essenziale degli alberi nel "fare" la bellezza cittadina!
sabato 14 novembre 2015
Che fatica spogliarsi con questo autunno caldo!
Ne abbiamo parlato diverse altre volte, nelle sei stagioni autunnali vissute con il blog, della difficoltà che incontrano i nostri alberi cittadini a perdere le foglie: complice l'autunno caldo, quest'anno ancora più del solito, a metà novembre sono ancora carichi di foglie, o portano avanti l'operazione con pigrizia, e solo qualche specie è già a buon punto.
Ecco allora un piccolo reportage che fotografa la situazione, al parco di Monte Urpinu.
A sinistra uno dei grandi Gelsi neri, Morus nigra, di fianco al camminamento che porta dalla parte bassa verso il parco giochi; è già abbastanza avanti con il lavoro di spoliazione, come si vede anche dal tappeto di foglie sul quale caracolla una papera bianca. Per un interessante confronto con la situazione di pieno rigoglio vi rimando al relativo post di inizio estate (post del 4/6/13).
Chi invece ancora ritarda è il giovane Acero saccarino, del quale abbiamo parlato da poco (post del 25/9/15); però, come sappiamo, gli Aceri sono fra i campioni del foliage, e le prime foglie che ingialliscono, come si vede a destra, lo dimostrano: un bel giallo carico, che forse invaderà tutta la pianta prima della caduta, e che gli farà fare concorrenza, per bellezza, ai Ginkgo biloba (post del 9/12/10). Dunque, ricordiamoci una visita a fine mese!
E questo a sinistra, così buffo, che cosa è? E' un Tiglio nostrano, Tilia europaea, che ha già fatto quasi tutto il lavoro, procedendo ordinatamente dall'alto verso in basso; qui c'è una particolarità, e cioè che cadono le foglie ma resistono le brattee e le infruttescenze con i semini, come notiamo dal particolare sotto.
Questo Tiglio si trova a fianco al camminamento che dall'ingresso del parco alla fine del viale Europa sale, aprendosi a sinistra su un bellissimo boschetto di Pini d'Aleppo e di prato, con inserimenti di altre essenze come questa. Anche qui per un confronto con la situazione estiva di quest'albero vi rimando al relativo post (post del 20/6/13).
E ci fermiamo qui, ma riparleremo ancora di questa bellissima fase del ciclo vitale degli alberi ; ribadisco soltanto che la bellezza di un albero è sempre uguale e sempre diversa, nei vari periodi dell'anno, dobbiamo solo esercitarci a riconoscerla ed apprezzarla.
Ecco allora un piccolo reportage che fotografa la situazione, al parco di Monte Urpinu.
A sinistra uno dei grandi Gelsi neri, Morus nigra, di fianco al camminamento che porta dalla parte bassa verso il parco giochi; è già abbastanza avanti con il lavoro di spoliazione, come si vede anche dal tappeto di foglie sul quale caracolla una papera bianca. Per un interessante confronto con la situazione di pieno rigoglio vi rimando al relativo post di inizio estate (post del 4/6/13).
Chi invece ancora ritarda è il giovane Acero saccarino, del quale abbiamo parlato da poco (post del 25/9/15); però, come sappiamo, gli Aceri sono fra i campioni del foliage, e le prime foglie che ingialliscono, come si vede a destra, lo dimostrano: un bel giallo carico, che forse invaderà tutta la pianta prima della caduta, e che gli farà fare concorrenza, per bellezza, ai Ginkgo biloba (post del 9/12/10). Dunque, ricordiamoci una visita a fine mese!
E questo a sinistra, così buffo, che cosa è? E' un Tiglio nostrano, Tilia europaea, che ha già fatto quasi tutto il lavoro, procedendo ordinatamente dall'alto verso in basso; qui c'è una particolarità, e cioè che cadono le foglie ma resistono le brattee e le infruttescenze con i semini, come notiamo dal particolare sotto.
Questo Tiglio si trova a fianco al camminamento che dall'ingresso del parco alla fine del viale Europa sale, aprendosi a sinistra su un bellissimo boschetto di Pini d'Aleppo e di prato, con inserimenti di altre essenze come questa. Anche qui per un confronto con la situazione estiva di quest'albero vi rimando al relativo post (post del 20/6/13).
E ci fermiamo qui, ma riparleremo ancora di questa bellissima fase del ciclo vitale degli alberi ; ribadisco soltanto che la bellezza di un albero è sempre uguale e sempre diversa, nei vari periodi dell'anno, dobbiamo solo esercitarci a riconoscerla ed apprezzarla.
lunedì 9 novembre 2015
Nani sarete voi!
Ecco, si è offesa. La Palma nana citata nell'ultimo post del 5 novembre scorso si è sentita umiliata per essere stata chiamata con quel nome, e forse anche per esser stata ripresa dentro un bidone della spazzatura, e rilancia l'attributo verso noi umani.
Cercherò allora di rimediare.
Eccola qua, la Palma nana ripulita: effettivamente questo esemplare non è affatto nano (è senz'altro più alto di noi umani), ma è lui ad essere eccezionale, fuori standard rispetto all'assetto normale di queste belle piante autoctone della nostra isola e di altre zone del mediterraneo occidentale.
Detto questo, resta il nome comune ritenuto offensivo, né aiuta il nome scientifico, Chamaerops humilis: infatti quest'ultimo, leggo da Wikipedia, deriva dal greco e significa cespuglio atterrato, e per di più umile, di male in peggio!
Vorrei però dire alla signora Palma "nana" che la modesta altezza e la compattezza, soprattutto degli esemplari spontanei, sono caratteristiche funzionali alla sua grande rusticità, resistenza al vento ed alla salinità, addirittura agli incendi, dopo i quali si riprende velocemente. Le è riconosciuta una grande funzione ecologica, ed è specie protetta.
Dovrebbe dunque andare fiera del suo nome comune, ed al più chiedere di usare l'altro nome comune, Palma di S.Pietro, per gli esemplari più alti, come il nostro del Cimitero di Bonaria o addirittura come quello dell'Orto Botanico di Padova (post del 6/10/14), che vanta 400 e più anni di vita e 10 metri di altezza!
Cercherò allora di rimediare.
Eccola qua, la Palma nana ripulita: effettivamente questo esemplare non è affatto nano (è senz'altro più alto di noi umani), ma è lui ad essere eccezionale, fuori standard rispetto all'assetto normale di queste belle piante autoctone della nostra isola e di altre zone del mediterraneo occidentale.
Detto questo, resta il nome comune ritenuto offensivo, né aiuta il nome scientifico, Chamaerops humilis: infatti quest'ultimo, leggo da Wikipedia, deriva dal greco e significa cespuglio atterrato, e per di più umile, di male in peggio!
Vorrei però dire alla signora Palma "nana" che la modesta altezza e la compattezza, soprattutto degli esemplari spontanei, sono caratteristiche funzionali alla sua grande rusticità, resistenza al vento ed alla salinità, addirittura agli incendi, dopo i quali si riprende velocemente. Le è riconosciuta una grande funzione ecologica, ed è specie protetta.
Dovrebbe dunque andare fiera del suo nome comune, ed al più chiedere di usare l'altro nome comune, Palma di S.Pietro, per gli esemplari più alti, come il nostro del Cimitero di Bonaria o addirittura come quello dell'Orto Botanico di Padova (post del 6/10/14), che vanta 400 e più anni di vita e 10 metri di altezza!
giovedì 5 novembre 2015
La riapertura dell'Orto delle Palme a Bonaria
E' stato un passaggio importante, quello che ha restituito ai cagliaritani l'accesso all'Orto delle Palme, luogo simbolo del cimitero di Bonaria e della città.
Confrontate le due fotografie seguenti, che dicono più di tante parole.
La foto di sinistra è dell'agosto 2014, pubblicata (post del 21/8/14) per raccontare i contrasti fra passato e futuro di questo luogo di grande fascino; la foto di destra è dell'altro ieri, con una prospettiva simile, e dimostra il cambiamento.
Anche le piante, principale oggetto della nostra attenzione, sono state e sono ancora sottoposte a grandi interventi, a cominciare dall'eliminazione delle Palme delle Canarie, uccise dal flagello Punteruolo.
La conseguenza è che il panorama attuale è molto più aperto, quasi spoglio, rispetto all'abbondanza un po' caotica di qualche anno fa (vedere p.es. foto del post 3/11/11).
In compenso, un intervento così radicale ha avuto i suoi lati positivi, per esempio mettere in luce la bellezza dei gruppi storici di Palme da datteri, vere ed affascinanti sculture naturali, come si può notare dalle foto sottostanti.
Anche queste Palme sono state ripulite, privandole dei fusti vecchi o cadenti, e l'effetto è sicuramente affascinante.
Questo altro gruppo, invece, dimostra la capacità di riprodursi ancora ben presente, ed i benefici effetti della ripulitura.
Fra l'altro, la ripulitura consentirà di tenere sotto controllo le Palme da datteri, e rendere più difficile l'assalto dei Punteruoli, dato che purtroppo non è detto che, finito di distruggere le Palme delle Canarie.......
Allora, per finire con un sorriso, una foto simpatica dei lavori in corso: un addetto porta a rifiuto i residui dello sfrondamento di un Palma nana, e si nota una certa somiglianza fra le foglie ed il taglio dei capelli dell'addetto.
Si può notare inoltre la sistemazione del mazzo di ventagli della Palma, ordinati e simmetrici, che li fa sembrare un dono da consegnare piuttosto che un rifiuto!
Confrontate le due fotografie seguenti, che dicono più di tante parole.
La foto di sinistra è dell'agosto 2014, pubblicata (post del 21/8/14) per raccontare i contrasti fra passato e futuro di questo luogo di grande fascino; la foto di destra è dell'altro ieri, con una prospettiva simile, e dimostra il cambiamento.
Anche le piante, principale oggetto della nostra attenzione, sono state e sono ancora sottoposte a grandi interventi, a cominciare dall'eliminazione delle Palme delle Canarie, uccise dal flagello Punteruolo.
La conseguenza è che il panorama attuale è molto più aperto, quasi spoglio, rispetto all'abbondanza un po' caotica di qualche anno fa (vedere p.es. foto del post 3/11/11).
In compenso, un intervento così radicale ha avuto i suoi lati positivi, per esempio mettere in luce la bellezza dei gruppi storici di Palme da datteri, vere ed affascinanti sculture naturali, come si può notare dalle foto sottostanti.
Anche queste Palme sono state ripulite, privandole dei fusti vecchi o cadenti, e l'effetto è sicuramente affascinante.
Questo altro gruppo, invece, dimostra la capacità di riprodursi ancora ben presente, ed i benefici effetti della ripulitura.
Fra l'altro, la ripulitura consentirà di tenere sotto controllo le Palme da datteri, e rendere più difficile l'assalto dei Punteruoli, dato che purtroppo non è detto che, finito di distruggere le Palme delle Canarie.......
Allora, per finire con un sorriso, una foto simpatica dei lavori in corso: un addetto porta a rifiuto i residui dello sfrondamento di un Palma nana, e si nota una certa somiglianza fra le foglie ed il taglio dei capelli dell'addetto.
Si può notare inoltre la sistemazione del mazzo di ventagli della Palma, ordinati e simmetrici, che li fa sembrare un dono da consegnare piuttosto che un rifiuto!
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