I piccioni sono ben conosciuti da tutti, e non hanno bisogno di alcuna presentazione. I Bagolari invece sono molto meno conosciuti, anche se rappresentano una specie arborea piuttosto presente a Cagliari, della quale abbiamo parlato più volte anche sul blog, da quelli del boulevard di Genneruxi a quelli del viale Buoncammino (post del 3/9/15 e 8/7/15 , fra gli altri).
Oggi vi porto in un'altra zona molto "frequentata" dal Bagolaro, Celtis australis, e cioè il parco di Monte Urpinu dalla parte di via Vidal.
Ecco una bella infilata di Bagolari che costeggia il campetto di gioco, purtroppo abbandonato, sul lato sinistro del parco, verso la chiesa dei Santi Giorgio e Caterina, che si intravede sullo sfondo.
Una zona poco conosciuta e piuttosto gradevole per passeggiare.
Ma il sito del nostro interesse odierno è quello più a monte, a destra rispetto al locale di ristoro, dove oltre ai Bagolari e ad un bel prato ci sono bellissimi Olivi residuo dello storico oliveto di Monte Urpinu.
Orbene, direte voi, che cosa c'entrano i piccioni?
C'entrano eccome, dato che in questo sito, dove si trova anche un laghetto, è stanziale un gruppo di piccioni, che in questo periodo si nutrono delle piccole e dolci drupe mature dei Bagolari, le cirixedde.
E' veramente buffo vedere questi pennuti, che notoriamente non amano stare sugli alberi, industriarsi per ingoiare i fruttini, stando in equilibrio precario, con sbattere di ali e dispendio di energie, sui rami.
Io non amo i piccioni, e mi infastidisco quando ci stanno fra i piedi nelle strade e nelle piazze, aspettando magari le briciole che qualcuno gli butta; devo dire però che in questo caso risultano quasi simpatici, anche perché il pasto se lo guadagnano!
Oggi il cesto dei post propone...
Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia
venerdì 30 ottobre 2015
martedì 27 ottobre 2015
Bellezze del Parco, prima dell'evento
I giorni prima dell'evento "Orti, Arti e Giardini", che si è tenuto con grande successo sabato e domenica scorsi, il Parco della Musica ha vissuto le fasi preparatorie, di ordine, pulizia ed abbellimento.
Con la complicità del tiepido autunno, e senza ancora la folla dell'evento, si è presentato in splendida forma, come dimostrano le fotografie che vi propongo.
Chorisia insignis, ultimi scampoli di fioritura ancora in grado di meravigliarci.
Scorcio di prato ed una Tipuana speciosa, carica di eleganti semi alati verde chiaro.
Rami di Bougainvillea mini thai, protesi verso il cielo sopra un letto di Lantana camara, inquadrano sullo sfondo il Teatro Lirico.
Questo scenario di contorno ha offerto le migliori premesse per il successo dell'evento dello scorso fine settimana; ora tocca a noi visitatori del Parco, anche come riconoscimento del buon lavoro svolto dall'amministrazione del verde pubblico, collaborare affinché ordine e pulizia si mantengano a lungo nel tempo.
Con la complicità del tiepido autunno, e senza ancora la folla dell'evento, si è presentato in splendida forma, come dimostrano le fotografie che vi propongo.
Chorisia insignis, ultimi scampoli di fioritura ancora in grado di meravigliarci.
Scorcio di prato ed una Tipuana speciosa, carica di eleganti semi alati verde chiaro.
Rami di Bougainvillea mini thai, protesi verso il cielo sopra un letto di Lantana camara, inquadrano sullo sfondo il Teatro Lirico.
Questo scenario di contorno ha offerto le migliori premesse per il successo dell'evento dello scorso fine settimana; ora tocca a noi visitatori del Parco, anche come riconoscimento del buon lavoro svolto dall'amministrazione del verde pubblico, collaborare affinché ordine e pulizia si mantengano a lungo nel tempo.
venerdì 23 ottobre 2015
Via Piccioni, il verde privato che si offre al pubblico
Siamo nel cuore del quartiere Villanova, nella zona semi-pedonalizzata. Una zona, approssimativamente compresa fra via Sulis e piazza S.Domenico, che negli ultimi anni ha migliorato di molto la sua valenza estetica, sia per il rifacimento di strade e sottoservizi, sia per il recupero e miglioramento di molte abitazioni ed attività artigiane, sia infine per la nascita di diverse nuove attività commerciali, anche di qualità.
La via Piccioni, compresa fra piazza San Giacomo e via S.Giovanni, si distingue in particolare per la quantità di verde che fiancheggia ed adorna la facciata delle case.
Guardate che bello spettacolo: molti Ficus, benjamina ed elastica, Yucche, Felci e tanto altro, una bella varietà ed in buone condizioni di salute.
Ed ancora Ibiscus rosa sinensis, Euphorbia milii, Schefflera arborea ......
Proprio un bel vedere, in una strada pulita ed ordinata. E' uno di quei casi, purtroppo non numerosi, in cui il pubblico ed il privato si uniscono per dare luogo ad un risultato ottimale.
Il pubblico ha sistemato servizi e strade, e non credo che chieda a questi cittadini di pagare per l'utilizzo del suolo pubblico; il privato acquista, sistema e accudisce piante e fiori, rendendoli fruibili per il godimento di tutti.
Insomma, un circolo virtuoso, che speriamo continui a produrre ed incrementare questa bellezza verde che si aggiunge, per esempio, a quella della vicina piazzetta di via S.Domenico ed ai suoi alberi (post del 11/12/10)
La via Piccioni, compresa fra piazza San Giacomo e via S.Giovanni, si distingue in particolare per la quantità di verde che fiancheggia ed adorna la facciata delle case.
Guardate che bello spettacolo: molti Ficus, benjamina ed elastica, Yucche, Felci e tanto altro, una bella varietà ed in buone condizioni di salute.
Ed ancora Ibiscus rosa sinensis, Euphorbia milii, Schefflera arborea ......
Proprio un bel vedere, in una strada pulita ed ordinata. E' uno di quei casi, purtroppo non numerosi, in cui il pubblico ed il privato si uniscono per dare luogo ad un risultato ottimale.
Il pubblico ha sistemato servizi e strade, e non credo che chieda a questi cittadini di pagare per l'utilizzo del suolo pubblico; il privato acquista, sistema e accudisce piante e fiori, rendendoli fruibili per il godimento di tutti.
Insomma, un circolo virtuoso, che speriamo continui a produrre ed incrementare questa bellezza verde che si aggiunge, per esempio, a quella della vicina piazzetta di via S.Domenico ed ai suoi alberi (post del 11/12/10)
lunedì 19 ottobre 2015
Il Pino coricato
Il Pino d'Aleppo, Pinus halepensis, è un albero molto comune a Cagliari (post del 6/12/10), ed è fra quelli che connotano maggiormente la nostra città, per il numero di presenze e per i luoghi dove vive: strade e luoghi ampi, in grado di contenere la sua mole ed il suo rapporto non ottimale con l'assetto verticale.
Viale Diaz, viale Cimitero, Terrapieno, via Porcell, viale Buoncammino, viale Fra' Ignazio sono alcune delle strade che ospitano filari di Pino d'Aleppo, e che nella mente dei cagliaritani sono in rapporto indissolubile con questi alberi.
Oggi vi presento un esemplare speciale, molto speciale, di questa specie: eccolo qua sotto.
Molti di voi sicuramente lo conosceranno: si trova a Buoncammino, nel tratto finale che chiude il viale pedonale, mentre la strada si tuffa verso piazza D'Armi ed il tratto pedonale si allarga in una scenografica terrazza.
Questo Pino è crollato, o si è semplicemente adagiato a causa del vento, ed è stato lasciato lì, non costituendo più un pericolo, ma anzi un divertimento per i bambini ed un elemento di interesse per tutti, nella sua diversità.
E' stato dotato di una piccola forcella di sostegno lungo il tronco, ed è tuttora vivo e vegeto; la sua chioma ad altezza d'uomo ci permette una vicinanza con gli aghi e le pigne normalmente non consentita, senza per questo sminuire il rispetto dovuto a questo essere vivente.
Ho voluto presentare questo Pino anche perché temo che non avrà vita lunga; il terzo ambito di interventi di sistemazione di Buoncammino, dopo quelli in via di completamento (post del 16/2/15), prevede appunto di affrontare questa parte del viale, e temo che avremo molte perdite fra i vecchi Pini, acciaccati dall'età e spesso pericolosamente piegati.
Ma proprio questo Pino, il Pino coricato, che certamente dovrà essere eliminato per poter intervenire sulla pavimentazione, ci lascerà un maggiore rimpianto, proprio per la sua diversità; ci consolerà il pensiero che ha vissuto due vite, una verticale ed una orizzontale!
Viale Diaz, viale Cimitero, Terrapieno, via Porcell, viale Buoncammino, viale Fra' Ignazio sono alcune delle strade che ospitano filari di Pino d'Aleppo, e che nella mente dei cagliaritani sono in rapporto indissolubile con questi alberi.
Oggi vi presento un esemplare speciale, molto speciale, di questa specie: eccolo qua sotto.
Molti di voi sicuramente lo conosceranno: si trova a Buoncammino, nel tratto finale che chiude il viale pedonale, mentre la strada si tuffa verso piazza D'Armi ed il tratto pedonale si allarga in una scenografica terrazza.
Questo Pino è crollato, o si è semplicemente adagiato a causa del vento, ed è stato lasciato lì, non costituendo più un pericolo, ma anzi un divertimento per i bambini ed un elemento di interesse per tutti, nella sua diversità.
E' stato dotato di una piccola forcella di sostegno lungo il tronco, ed è tuttora vivo e vegeto; la sua chioma ad altezza d'uomo ci permette una vicinanza con gli aghi e le pigne normalmente non consentita, senza per questo sminuire il rispetto dovuto a questo essere vivente.
Ho voluto presentare questo Pino anche perché temo che non avrà vita lunga; il terzo ambito di interventi di sistemazione di Buoncammino, dopo quelli in via di completamento (post del 16/2/15), prevede appunto di affrontare questa parte del viale, e temo che avremo molte perdite fra i vecchi Pini, acciaccati dall'età e spesso pericolosamente piegati.
Ma proprio questo Pino, il Pino coricato, che certamente dovrà essere eliminato per poter intervenire sulla pavimentazione, ci lascerà un maggiore rimpianto, proprio per la sua diversità; ci consolerà il pensiero che ha vissuto due vite, una verticale ed una orizzontale!
giovedì 15 ottobre 2015
Rosso fuoco autunno-inverno
Partiamo subito con una fotografia, per sgombrare il campo dagli equivoci: non parliamo di una collezione di alta moda, ma di un solo abito rosso, firmato dal Biancospino, Crataegus monogyna, che si drappeggia così, con innumerevoli drupe rosse, per la stagione autunno-inverno.
Uno spettacolo molto affascinante ma purtroppo raro in città, quello offerto dagli arbusti della scuola materna di Genneruxi dal lato del metrotram; una fruttificazione che dura a lungo, giustificando il titolo, se è vero che l'anno scorso la avevo fotografata in pieno inverno (post del 27/1/14).
La sua rarità cittadina è erroneamente motivata dalla crescita irregolare e disordinata e dalla presenza delle spine, motivazioni che io contesto nettamente: la crescita irregolare è un pregio, se l'arbusto è opportunamente posizionato, e per quanto riguarda le spine ho espresso il mio pensiero in un recente post (post del 10/9/15).
Insomma il Biancospino è un arbusto che dovrebbe essere assolutamente riconsiderato per il verde pubblico: perché dobbiamo privarci della bellezza di questi piccoli pomi, che permangono a rallegrarci a lungo, anche dopo la caduta delle foglie?
E che cosa dire del soffice tappeto di fiorellini bianchi rappresentato dalla fioritura primaverile (post del 13/4/11)?
Ricordo infine, come ultimo elemento di riconsiderazione, che questi arbusti sono ritenuti oggi molto importanti da un punto di vista ecologico.
Quindi, complimenti alla scuola materna di Genneruxi, che mantiene in buona salute questo gruppetto di rari e valorosi arbusti!
domenica 11 ottobre 2015
La disfatta delle Palme all'inizio del Terrapieno
Lo slargo Enrico Endrich, affascinante ed ampio spazio in viale Regina Elena che prelude alla passeggiata del Terrapieno, è stato uno dei terreni nei quali la nostra amministrazione pubblica del verde ha tentato di contrastare l'attacco del Punteruolo rosso.
Sembrava che la battaglia potesse essere vinta, e ne avevamo dato conto con un post che prendeva bonariamente in giro le Palme che tentavano la rinascita (post del 6/9/14); invece questa battaglia è stata persa, e recentemente il Comune ha dovuto transennare la piazza per il pericolo costituito dalle Palme moribonde, in attesa di procedere alla loro eliminazione.
Iniziamo un breve e triste resoconto fotografico della situazione con una Palma collassata ed un'altra, molto più grande, che perde foglie e pezzi di capitello che si vedono sparsi per terra, con pericolo per i passanti.
Guardate questo fusto cariato in più punti, che minaccia di crollare.
E purtroppo non sono solo le Palme delle Canarie a soffrire, ma anche alcune Palme da datteri, normalmente non colpite dal Punteruolo.
Le due foto sotto mostrano una bellissima Palma da datteri, fra l'altro in piena maturazione dei frutti, con una grave ferita verticale nel tronco, come si vede nel particolare a destra, che probabilmente decreterà anche la sua morte.
Insomma, una grande tristezza. A questo punto auspichiamo solo che si faccia in fretta a fare quello che si deve fare, per restituire dignità ed accesso a questa piazza, che resta bellissima con i suoi Ficus magnolioides e retusa,con la vista su Castello e con il contorno di piazza Marghinotti e di Terrapieno.
A proposito di piazza Marghinotti, poiché non vogliamo finire in mestizia, mi piace terminare con una immagine allegra e colorata di questa piazza, ripresa nell'agosto scorso proprio dallo slargo Endrich.
Sembrava che la battaglia potesse essere vinta, e ne avevamo dato conto con un post che prendeva bonariamente in giro le Palme che tentavano la rinascita (post del 6/9/14); invece questa battaglia è stata persa, e recentemente il Comune ha dovuto transennare la piazza per il pericolo costituito dalle Palme moribonde, in attesa di procedere alla loro eliminazione.
Iniziamo un breve e triste resoconto fotografico della situazione con una Palma collassata ed un'altra, molto più grande, che perde foglie e pezzi di capitello che si vedono sparsi per terra, con pericolo per i passanti.
Guardate questo fusto cariato in più punti, che minaccia di crollare.
E purtroppo non sono solo le Palme delle Canarie a soffrire, ma anche alcune Palme da datteri, normalmente non colpite dal Punteruolo.
Le due foto sotto mostrano una bellissima Palma da datteri, fra l'altro in piena maturazione dei frutti, con una grave ferita verticale nel tronco, come si vede nel particolare a destra, che probabilmente decreterà anche la sua morte.
Insomma, una grande tristezza. A questo punto auspichiamo solo che si faccia in fretta a fare quello che si deve fare, per restituire dignità ed accesso a questa piazza, che resta bellissima con i suoi Ficus magnolioides e retusa,con la vista su Castello e con il contorno di piazza Marghinotti e di Terrapieno.
A proposito di piazza Marghinotti, poiché non vogliamo finire in mestizia, mi piace terminare con una immagine allegra e colorata di questa piazza, ripresa nell'agosto scorso proprio dallo slargo Endrich.
giovedì 8 ottobre 2015
La trombetta vergognosa si tinge di giallo
Sono rimasto affezionato al nomignolo di trombetta vergognosa che avevo attribuito, 4 anni fa, al fiore della Datura arborea (post del 22/11/11), e che ripropongo oggi per un nuovo esemplare che vi voglio presentare.
Il nomignolo, buffo ed anche un po' ridicolo, rappresenta bene la postura del fiore in questione, che sembra che si vergogni, dato che si presenta rivolto verso il basso, a volte si apre solo di notte, e comunque la sua apertura dura poco.
Ma quando i fiori si aprono sono comunque un bello spettacolo, come vediamo nella foto che ritrae l'esemplare odierno, che si trova in via Dei Conversi.
La Datura arborea (rinominata da qualche anno dai botanici Brugmansia arborea) è un arbusto piuttosto grande, come si vede dal nostro esemplare che supera i tre metri, e cattura immediatamente lo sguardo degli automobilisti che passano in via Dei Conversi; l'insieme dei suoi fiori, in questo caso nella ibridazione gialla, più rara rispetto al normale bianco, è veramente attraente.
Nel primo piano a destra possiamo apprezzare, oltre alla bellezza del fiore, le sue particolarità, la corolla a tubo ed i petali uniti a formare la tromba, con il vezzo dei sottili lembi (tecnicamente lacinie) finali.
La Datura arborea è considerata la cugina buona del famigerato Stramonio, pianta erbacea spontanea anche in Sardegna, più piccola ma molto velenosa in tutte le sue parti per la presenza di alcaloidi, quali atropina e scopolamina.
Al riguardo, parlano chiaro due dei nomi comuni di questa pianta, in italiano "erba del diavolo o delle streghe", e in sardo, bellissimo, "ischida babau".
Sarà anche la cugina buona, la nostra Datura arborea, ma sarà comunque opportuno trattarla con la dovuta attenzione nei giardini, soprattutto in presenza di bambini e animali domestici.
Il nomignolo, buffo ed anche un po' ridicolo, rappresenta bene la postura del fiore in questione, che sembra che si vergogni, dato che si presenta rivolto verso il basso, a volte si apre solo di notte, e comunque la sua apertura dura poco.
Ma quando i fiori si aprono sono comunque un bello spettacolo, come vediamo nella foto che ritrae l'esemplare odierno, che si trova in via Dei Conversi.
La Datura arborea (rinominata da qualche anno dai botanici Brugmansia arborea) è un arbusto piuttosto grande, come si vede dal nostro esemplare che supera i tre metri, e cattura immediatamente lo sguardo degli automobilisti che passano in via Dei Conversi; l'insieme dei suoi fiori, in questo caso nella ibridazione gialla, più rara rispetto al normale bianco, è veramente attraente.
Nel primo piano a destra possiamo apprezzare, oltre alla bellezza del fiore, le sue particolarità, la corolla a tubo ed i petali uniti a formare la tromba, con il vezzo dei sottili lembi (tecnicamente lacinie) finali.
La Datura arborea è considerata la cugina buona del famigerato Stramonio, pianta erbacea spontanea anche in Sardegna, più piccola ma molto velenosa in tutte le sue parti per la presenza di alcaloidi, quali atropina e scopolamina.
Al riguardo, parlano chiaro due dei nomi comuni di questa pianta, in italiano "erba del diavolo o delle streghe", e in sardo, bellissimo, "ischida babau".
Sarà anche la cugina buona, la nostra Datura arborea, ma sarà comunque opportuno trattarla con la dovuta attenzione nei giardini, soprattutto in presenza di bambini e animali domestici.
lunedì 5 ottobre 2015
Oggi ci siamo, domani chissà........6a puntata
Un'altra puntata di un triste rosario, i cui grani sono gli alberi abbattuti dall'oggi al domani, senza che sia riscontrabile una valida motivazione, ma anzi spesso per motivazioni banali.
Parliamo di alberi privati, naturalmente, ma che hanno un importante impatto visivo pubblico: questi alberi non sono manufatti, per i quali pure ci vuole un permesso, ma molto di più, e non si può agire con leggerezza, come ho già scritto in una precedente puntata (post del 7/12/13).
Abbiamo infilato nel rosario Araucarie, Parkinsonie, Grevillee, Pioppi, ed oggi tocca ai Platani.
Parliamo dunque dei tre esemplari di Platanus acerifolia di via Mameli.
Ecco due dei tre esemplari, presenti in un giardinetto all'angolo fra via Mameli e via Carloforte, fotografati e descritti nel 2012 (post del 28/5/12).
Non molto grandi, ma alberi belli e sani, tanto più apprezzabili in una strada che certo non brilla per la disponibilità di verde.
Inoltre, alberi assolutamente poco presenti a Cagliari, e come tali da preservare con ancora maggiore attenzione.
Ebbene, questa è la situazione, fotografata alcuni giorni fa da via Carloforte, di uno degli esemplari, mentre quello più vicino all'angolo è stato ridotto a ceppaia. Perché? Quali misfatti avevano compiuto? Quali interventi nel giardinetto impedivano? Forse è meglio non saperlo.
Ecco, simbolicamente, quello che rimane dopo l'intervento della motosega: una foglia ed un riccio appesi all'inferriata.
Parliamo di alberi privati, naturalmente, ma che hanno un importante impatto visivo pubblico: questi alberi non sono manufatti, per i quali pure ci vuole un permesso, ma molto di più, e non si può agire con leggerezza, come ho già scritto in una precedente puntata (post del 7/12/13).
Abbiamo infilato nel rosario Araucarie, Parkinsonie, Grevillee, Pioppi, ed oggi tocca ai Platani.
Parliamo dunque dei tre esemplari di Platanus acerifolia di via Mameli.
Ecco due dei tre esemplari, presenti in un giardinetto all'angolo fra via Mameli e via Carloforte, fotografati e descritti nel 2012 (post del 28/5/12).
Non molto grandi, ma alberi belli e sani, tanto più apprezzabili in una strada che certo non brilla per la disponibilità di verde.
Inoltre, alberi assolutamente poco presenti a Cagliari, e come tali da preservare con ancora maggiore attenzione.
Ebbene, questa è la situazione, fotografata alcuni giorni fa da via Carloforte, di uno degli esemplari, mentre quello più vicino all'angolo è stato ridotto a ceppaia. Perché? Quali misfatti avevano compiuto? Quali interventi nel giardinetto impedivano? Forse è meglio non saperlo.
Ecco, simbolicamente, quello che rimane dopo l'intervento della motosega: una foglia ed un riccio appesi all'inferriata.
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