Torniamo a parlare, e con piacere, degli Aceri e della loro grande famiglia, le Aceraceae. E torniamo a parlarne nonostante che, o forse proprio perché, sono alberi molto rari in città.
Gli Aceri delle varie specie sono normalmente alberi molto belli, sia per la foglia, spesso lobata e con margini dentati, sia per il frutto, costituito da samare doppie che paiono farfalline con ali variamente aperte. Le foglie sono caduche, e gli Aceri sono fra gli alberi che si spogliano con maggiore eleganza, dando luogo alle splendide colorazioni autunnali precedenti alla caduta delle foglie.
Cagliari, lo abbiamo detto, non è città adatta agli Aceri, tanto più è giusto dedicare attenzione ai pochi esemplari presenti. Abbiamo identificato l'Acero negundo (post del 17/5/11), l'Acero giapponese in vaso (post del 26/4/11), l'Acero campestre (post 20/6/13) e quello che sicuramente è il più raro, l'Acero saccarino (post del 27/9/12).
Ed eccolo qui il nostro protagonista odierno, l'Acer saccharinum che vive nella parte bassa di Monte Urpinu.
Dire che si è fatto grande è forse una esagerazione, soprattutto se lo confrontiamo con il grande Olmo sullo sfondo, ma ha assunto le sembianze di un albero, e se mi ricordo il piccolo e gracile arbusto di 3 anni fa devo dire che il risultato è notevole.
Ecco a destra le grandi foglie pentalobate con l'apice molto pronunciato.
Ancora non ha fruttificato, forse è troppo giovane, ma lo aspettiamo al varco; trattandosi di una specie a rapida crescita, anche se il nostro finora non lo ha dimostrato, speriamo che diventi adulto in fretta, e che ci dia magari qualche segno autunnale di foliage, che i suoi fratelli americani e del nord Europa sanno fare così bene!