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giovedì 10 settembre 2015
Elogio delle spine
Mi scuso con Erasmo da Rotterdam per avere preso in prestito il titolo di un suo famoso saggio, provocatore e satireggiante, che elogiava la follia; il mio intento è proprio quello di provocare il pensiero comune, secondo cui tutto ciò che ci circonda deve essere fatto a misura della nostra comodità, e se così non è peggio per lui.
Le spine delle piante sono un esempio rappresentativo di questo atteggiamento fastidiosamente antropocentrico: guai se una pianta ha le spine, viene subito allontanata dal consesso degli umani, o viene privata in maniera forzosa delle spine, o si modifica il suo DNA per farla crescere senza.
Ma vi sembra un atteggiamento corretto? Guardate la bellezza delle spine di questa Acacia, per la precisione un Acacia karroo dell'Orto Botanico, stretta parente se non addirittura la medesima specie dell'albero da noi conosciuto come Acacia horrida (post 9/1/11 ed altri). E che dire della nostra amica Chorisia insignis, sfondo fisso del nostro blog e regina di citazioni, anche come splendido scheletro spinoso (post del 29/1/13, e tanti altri)?
E naturalmente non è solo la bellezza a farci elogiare le spine, ma il loro ruolo nella esistenza della pianta, sia quello di difenderla dalla voracità degli animali, sia quello di proteggerla dall'eccessivo calore del sole.
Certo, le spine possono essere pericolose, e lo sanno bene i nostri antenati sardi che cercavano di superare le barriere di Acacie spinose per andare a rubare la frutta: ma è un'arma di difesa, non di offesa! Basta sapere che una pianta è spinosa, e trattarla con la dovuta attenzione e rispetto. Ecco, questo è ciò che manca, il rispetto dell'uomo verso la Natura, con tutte le sue caratteristiche; e basta distruggere tutto ciò che non è consono alle nostre esigenze spicciole!
Io capisco che non vogliamo una pianta spinosa dove circolano bambini molto piccoli, non consapevoli del pericolo, ma ai nostri figli e nipoti in età scolare possiamo ben insegnare a stare attenti alle spine, a rispettare le piante, a non strappare i rami, a trattare con attenzione queste nostre amiche! O dobbiamo eliminare tutto ciò che possa provocare la più piccola puntura a noi o ai nostri pargoli? Non dico di tornare al Valentino pascoliano con i "piedini provati dal rovo", ma insomma....
Ed allora, per scendere a cose pratiche della nostra città, perché è stata eliminata la bella Acacia di viale Diaz (post 4/7/14)? Perché i bellissimi arbusti di Carissa macrocarpa (post del 22/8/15) sono rari e relegati in giardini inaccessibili? Perché sono scomparsi dalla città i Giuggioli, Ziziphus jojoba, alberi molto eleganti presenti fino ad alcuni anni fa per esempio ai Giardini Pubblici? non sarà perché solo colpevoli di avere le spine?
Potrei continuare, ma la smetto qui e concludo: stiamo attenti alle spine, ma, per favore, (ri)impariamo a conviverci!