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sabato 22 agosto 2015

Le bellezze della Carissa

E' veramente un bell'arbusto la Carissa macrocarpa, che vi ho presentato poco meno di un anno fa (post del 1/10/14), e che si trova in un buon numero di esemplari nello scenografico giardino di S.Elia, fronte Lazzaretto.

Eccola qui a sinistra, inserita insieme ad altri arbusti, soprattutto Lentisco ed Oleandri, a formare una affascinante barriera.

Infatti questo giardino, o almeno questa parte che guarda verso il mare accompagnando la strada, è fatto per essere guardato ma non attraversato (ma per salire al vecchio borgo di S.Elia ci sono le scalette).

Forse per questo motivo è stata scelta la Carissa, dato che la sua bellezza, oltre che dalle foglie, dai fiori e dai frutti, è data dalle bellissime spine acuminate, che suggeriscono di tenersi a debita distanza.


Eccole qui le spine, che fanno da cornice all'elegante fiore bianco a cinque o sei petali: sono lunghe, e si biforcano due volte prima di terminare con le punte acuminate.

Un'altra caratteristica interessante della Carissa è che, data la provenienza dalle regioni tropicali, la fioritura non ha un momento definito, ma è episodica, e la pianta presenta fiori sparsi per molti mesi all'anno, come dimostrano anche le foto del citato post dell'ottobre scorso.



Infine i frutti rossi, che si notano in quest'altro cespuglione: simili a prugne, partecipano anche loro alla bellezza d'insieme della Carissa macrocarpa , che proprio per questo, e per la regione Sudafricana di origine, ha il nome comune di Prugna del Natal.

Questi frutti, quando perfettamente maturi, sono definiti commestibili, o addirittura molto buoni; però la precisazione del "perfettamente", unita alla velenosità del resto della pianta (come il cugino Oleandro, del resto) ed alla presenza delle temibili spine, induce a lasciar perdere, almeno da parte dei non competenti.

Insomma,per questo giardino vale il "guardare e non toccare", ma forse proprio per questo, anche se è triste ammetterlo, appare così gradevole; comunque, data anche la rarità della Carissa, è dovuto un apprezzamento ai giardinieri  che se ne occupano.