Parliamo di una Melia azedarach, albero prediletto del blog, e precisamente dell'esemplare di via Monteverdi, eternato con i colori dell'autunno nel novembre 2010 (post del 2/11/10)
Ancora carica di foglie verdi, ma con le drupe gialle a fare da contrasto cromatico, la Melia di via Monteverdi viveva bene; certo un po' disordinata, qualche ramo troppo invadente, ma niente che non si potesse aggiustare facilmente.
26/2/2015 |
A fine febbraio 2015, dopo qualche anno di vita e crescita felice (come si può notare dal tronco ingrossato), arriva la motosega, e la riduce così: praticamente un palo della luce, buono solo come sostegno.
8/5/2015 |
Ma a maggio, complice la primavera, ecco la resurrezione: dalla cima del tronco si affacciano timidamente alcuni nuovi rametti.
Direte: allora tutto bene, che problema c'è? Il problema c'è, e come: innanzitutto la pianta poteva veramente morire per la ferocia del trattamento, e poi non sarà più come prima, dato che il suo portamento, il suo assetto d'insieme saranno definitivamente perduti. Diventerà una sorta di strano arbusto con tanti ciuffi di rami che si dipartono dalla sommità del tronco. E allora perché?