Il giardino verticale di piazza Maxia, primo e forse unico esempio pubblico a Cagliari di questo interessantissimo tipo di giardino (post del 15/8/11), è stato recentemente rimpolpato, cioè è stata sostituita o inserita ex novo una grande quantità di piantine nei singoli tasselli marsupio che compongono la struttura.
L'effetto è decisamente migliorativo, se confrontiamo le foto precedenti con quelle attuali; a sinistra una immagine del marzo scorso, dove si nota dietro all'Arancio la bruttura della parete, con ampi spazi vuoti e residui di piante moribonde. Avevo segnalato questa situazione di degrado già nel 2014 (post del 5/3/14) e poi ancora quest'anno, quando mi sono occupato della splendida fioritura dei Mirabolani.
Con il rimpolpamento la situazione è completamente cambiata, e la parete è attualmente un piacere per la vista e lo spirito, come si può notare dalla foto a destra.
Un'esplosione di fiorellini colorati: Gerani, Petunie, Cinerarie e tanti altri che non mi azzardo a identificare perché non è il mio campo, comunque un bel vedere.
E allora dove è il problema, direte voi? Il problema c'è, e non è da poco. Infatti le piante originarie, rispettando la logica di queste pareti, erano piante destinate a durare, ad ambientarsi ed a crescere per anni, in quasi completa autonomia.
Questa è la logica di fondo dei giardini verticali: vita quasi autonoma per anni, dopo la prima installazione. D'altra parte, come possiamo pensare all'inserimento di fioriture stagionali in pareti verticali alte decine di metri, come quelle di Parigi o Madrid? Sarebbe pura follia, anche dal punto di vista dei costi di gestione.
In definitiva, temo che il nostro giardino verticale stia subendo una trasformazione, da un punto di vista gestionale, in giardino orizzontale, con la correlata stagionalità. Come conseguenze, stretto legame con le priorità degli amministratori del verde e probabile aspetto squallido e decadente per una parte dell'anno: non mi sembra esattamente l'obiettivo con il quale è nato questo bell'esperimento.
Tenendo conto che la parete verticale serve anche a coprire la ferita non ancora completamente rimarginata del rifacimento di questa piazza, è bene che noi cittadini, nel goderci la bellezza attuale, rimaniamo vigili sulla continuità di questa bellezza, anche dopo la stagione estiva.