Una regione geografica comunque splendida, e soprattutto in primavera, quando si mostra con il vestito migliore e ci lascia entrare ad ammirarlo, fino alle pieghe più nascoste. E non è necessario affrontare i luoghi più noti ma spesso anche più difficili: Su Gorroppu, Tiscali, i sentieri del Selvaggio Blu; basta molto meno per godere delle sue bellezze.
Ecco allora un piccolo tour delle meraviglie, dal mare alla montagna.
S.Maria Navarrese: dall'ombra di un Olivastro, il mare e le rocce rosse; servono altre parole?
S.Maria Navarrese: il particolare di uno degli Olivastri pluricentenari che ornano il declivio di fronte al mare; ci racconta della difficoltà di sopravvivere per secoli e dell'orgoglio di esserci riusciti.
Triei, pochi chilometri a nord-ovest di S.Maria:
distese di Ginestre fiorite, Calicotome spinosa, in sardo Tirìa (notata la somiglianza con il nome del paese?), a perdita d'occhio. Si inseguono nei declivi intorno al paese, ed il loro giallo vivo gioca in contrasto con le varie tonalità di verde della macchia; proprio un bello spettacolo, intorno ai 500 metri di quota.
Supramonte di Urzulei: il Rosmarino fiorito si fa strada attraverso la rete metallica che imbriglia la roccia carbonatica, impedendole di franare sulle teste degli escursionisti: un minimo di sicurezza, senza togliere nulla all'emozione di camminare in mezzo a strapiombi e panorami mozzafiato. Qui siamo intorno agli 800 metri di quota.
Strada fra Talana e la vecchia SS 389, nella zona di Pira'e Onni, quota intorno ai 1000 metri: uno scheletro di Roverella, Quercus pubescens, sta cominiciando la ripresa primaverile. Le Roverelle isolate dell'Ogliastra, vecchie, grandi, altere nella loro solitudine, sono uno spettacolo nello spettacolo, come abbiamo già notato più volte; campioni rappresentativi della nostra bellezza.
Ecco, vi ho dato un piccolissimo assaggio di quello che offrono queste zone, nei mesi da marzo a maggio; lo sanno bene gli escursionisti stranieri, tedeschi, olandesi, inglesi, che arrivano sempre in maggiore numero per arrampicare o scoprire, a piedi, in bicicletta, in moto, e riempirsi gli occhi di bellezza. Speriamo che i crescenti flussi turistici, esterni ma anche di noi isolani, badando a non offendere questa natura meravigliosa, ripaghino gli abitanti dell'avarizia produttiva e dell'isolamento dei loro territori.