Se ne è scritto e parlato molto in questi giorni di maestrale fortissimo, anche perché non succedeva da decenni: Cagliari ha avuto decine di alberi sradicati dal vento, e per fortuna non ci sono stati danni gravi.
Jacarande in via Dante, Pini in viale Cimitero, altri alberi sparsi in giro per la città, potature effettuate d'urgenza, per evitare il peggio; insomma un impatto notevole, fra l'altro destinato a durare nel tempo, per le verifiche a posteriori sulla tenuta delle radici.
Ieri sono andato al parco di Monte Urpinu, per toccare con mano, ed il parco era chiuso proprio a causa dell'emergenza vento, così come altri parchi ed i Cimiteri della città.
Sono riuscito comunque ad effettuare alcune foto nella zona all'estremo ovest del parco, di fronte alle vie Rossello ed Agostino di Castelvì; fra l'altro una zona affascinante, ricca di alti Pini d'Aleppo probabilmente risalenti alle Feste degli alberi degli anni 50 del secolo scorso.
Nella foto si intravedono alcuni alberi atterrati, ed altri piegati.
Eccone a destra uno ripreso in primo piano, con la foto che mette in evidenza la lunghezza del tronco, che probabilmente gli è stata fatale. Infatti tutti sappiamo che per resistere al vento bisogna fare come i nostri Olivastri, stare bassi e adattare la forma della chioma per minimizzare la resistenza al vento; i Pini d'Aleppo pare però che non conoscano queste tecniche, anzi fanno a gara a chi svetta più in alto!
Guardate questo bell'esemplare: quanto potrà resistere ancora al vento, o semplicemente al baricentro così fuori asse, prima di crollare?
Prevedo tempi duri per i nostri amministratori del verde cittadino, combattuti fra le ristrettezze del budget, la volontà di conservare gli alberi, tanto più se grandi e facenti parte dei nostri panorami da decenni, e la necessità di salvaguardare la sicurezza delle persone e delle cose; le ultime polemiche sull'abbattimento dei Pini dello stadio Amsicora sono solo un esempio recentissimo di queste difficoltà.