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mercoledì 4 marzo 2015

Piccole, umili, belle Margherite

Ogni anno, in questo periodo, inizia da noi il risveglio primaverile, ed è giusto festeggiarlo; lo abbiamo fatto utilizzando varie piante negli anni scorsi, dal Mirabolano al Perastro, dall'Olmo all'Erba di Mandela.

Quest'anno diamo l'onore di annunciare la primavera ad un fiore che è forse il più umile, il più comune, il più maltrattato: la Margheritina di campo. Sono rimasto infatti colpito dalla bellezza di un campo di questi fiorellini, di un bianco candido, che spiccano sul verde dell'erbetta facendo valere l'impatto visivo costituito dal loro numero: ripeto, una cosa umile ma non banale.


Voglio azzardare anche una ipotesi di riconoscimento, anche se so che è cosa estremamente ardua, da specialisti.

La cosa certa è che questi fiorellini appartengono alla famiglia delle Asteraceae; la cosa incerta è che potrebbe trattarsi di Camomilla precoce, una fra le tante Margherite a petali bianchi.

In contrasto con il suo stato di fiorellino umile e calpestato questa erbacea ha una struttura molto complessa, con la parte gialla centrale, il capolino, che è una infiorescenza costituita da due tipi di fiori: quelli interni sono tubulosi, tanti, piccolissimi e senza petali; quelli esterni sono ligulati, ovvero dotati delle linguette che costituiscono i petali, uno per ogni fiore. Quindi ogni petalo di Margherita fa capo ad un fiore, l'avreste mai detto?  Una struttura molto complessa, dicevamo, il cui scopo principale è comunque quello di dare visibilità al capolino, a fini riproduttivi.