E' stato aperto nei mesi scorsi, non so bene quando perché non c'è stata adeguata divulgazione della notizia, uno spazio pubblico a Tuvixeddu, con ingresso da via Falzarego.
Ecco l'ingresso, da cui si accede a spazi molto limitati, rispetto ad un sito di grande dimensione e di enorme interesse culturale, quale è la necropoli fenicio-punica di Tuvixeddu.
Gli aspetti ed i problemi che si potrebbero affrontare sul trattamento subìto da questa negletta parte della città e dal suo sito archeologico sono innumerevoli, ma naturalmente non sono materia per il blog; accenniamo invece al verde, sia preesistente che impiantato di recente.
La foto a destra è abbastanza rappresentativa: sullo sfondo il costone roccioso, con Pini d'Aleppo e Cipressi, anche arrampicati sulla scarpata. L'area sopra la scarpata sembra molto interessante, e comprende anche i ruderi della villa Mulas Mameli, ma naturalmente non ci si può arrivare.
In primo piano nella foto, invece, notiamo uno scorcio del giardino di recente installazione, dedicato alle erbe aromatiche.
Quest'altra foto mostra una vista d'insieme del giardino con le erbe aromatiche che sono tante, e profumate; perché diventi un polo di interesse, però, bisogna aspettare che cresca e che vengano realizzati magari dei
camminamenti con indicazione dei nomi delle piantine; per il momento è un
insieme abbastanza informe, diciamo un potenziale da sviluppare.
Per quanto riguarda i nuovi impianti arborei, questi riguardano giovani Carrubi, siepi di Alloro e poco altro.
Insomma, sia per il sito archeologico che per il suo verde è un inizio, però proprio piccolino: la sensazione che si trae, ammirando i bei panorami e immaginando con cupidigia le vestigia del passato a malapena visibili dalle recinzioni, è che questo sia nemmeno un antipasto, ma giusto uno stuzzichino di un pranzo regale che, forse, arriverà.