La segnalazione di un nuovo arbusto non è attività usuale per il blog, sia per le mie modeste competenze sulla materia specifica, sia perché preferisco comunque parlare di alberi.
Però quando mi imbatto in un arbusto bello e poco conosciuto, come è successo per la Carissa macrocarpa (grandiflora per altre fonti), non me lo lascio scappare.
Il luogo è S.Elia, di fronte all'ingresso del Lazzaretto, all'interno di un bel giardinetto pubblico che connette il vecchio borgo con la strada principale.
Proprio vicino alla strada ci sono alcuni grandi cespugli di Carissa, di cui vediamo un esemplare nella fotografia a sinistra.
E' indubbiamente una bella pianta, che produce fiori bianchi profumati simili al gelsomino e, proprio in questo periodo, frutti simili a prugne, nella dimensione e nel colore, che pare siano anche commestibili.
L'immagine ravvicinata di destra mostra anche la bella foglia coriacea, ed il frutto arrivato a maturazione.
Se questo arbusto ha tali caratteristiche positive, la foglia lucida, il fiore profumato, il frutto bello e commestibile, come mai lo troviamo così raramente, per lo meno da noi? Un motivo può essere che possiede delle spine dall'aspetto terribile, come si intravede nella foto: acuminate ed addirittura biforcute.
Acquisita la consapevolezza delle spine, ed assunte le eventuali contromisure di protezione, la Carissa resta comunque un arbusto molto bello, che sembra capace di ambientarsi bene al nostro clima; sarebbe piacevole incontrarne più spesso.