Nell'aprile di quest'anno (post del
24/4/14) avevo dedicato uno scritto a quelle Querce cagliaritane caratterizzate dall'essere rare e belle. Il post di oggi è un aggiornamento, nel senso che voglio segnalare alcuni altri esemplari notevoli.
Parliamo oggi solo di esemplari privati, dato che il pubblico non offre altro che la Farnia dell'EXMA' ed i tanti Lecci, che non entrano in questa disamina per rarità né purtroppo per bellezza: troppa la differenza estetica rispetto a quelli che vivono liberi in campagna.
Questa rarità peraltro si spiega con la poca attitudine delle Querce alla costrizione cittadina; solo la dedizione e la cura di un privato può ottenere i risultati che abbiamo già visto e che vediamo ancora con gli esemplari odierni.
Cominciamo allora con una Roverella,
Quercus pubescens, che vegeta brillantemente in un giardino di via Famagosta, traversa di via Riva Villasanta.
Bella, grande e frondosa, tanto più notabile in una via praticamente priva di verde; una Roverella di origini barbaricine, essendo stata portata da Fonni, tanti e tanti anni fa: una denominazione di origine garantita!
E andiamo avanti, spostandoci al Quartiere del Sole: qui le cose sono facilitate, per il cronista, dal fatto che abbiamo due esemplari rari e belli affiancati, anche se vegetano in villini diversi.
Ecco una Sughera,
Quercus suber, decisamente più alta della gran parte delle sorelle campagnole, e che costituisce una vera singolarità; le Sughere sono, fra le Quercie rare in città, le più restie a crescere bene, senza rimanere piccole e brutte: ebbene, questa ci è riuscita, è grande e bella!
E parliamo dell'ultimo esemplare, che si affianca sulla sinistra della Sughera nella foto: lo ho lasciato per ultimo, perché è forse il più bello fra quelli esaminati in questo e nel precedente post sulle Querce.
Parliamo di una Farnia,
Quercus robur, come quella dell'EXMA'.
E' un grande esemplare, difficilmente condensabile in una foto perché con la chioma molto espansa; ma soprattutto è sano, e le foglie sono "pulite", non macchiate di nero come spesso capita in questo periodo.
Insomma, merita una seconda foto, un particolare del fogliame nel quale si intravedono anche alcune ghiande.
Termino con una curiosità: questa Quercia, contrariamente alle origini barbaricine della prima che vi ho presentato, ha origini molto lontane, addirittura Argentine, come mi ha cortesemente segnalato il proprietario del villino: beh, mi sembra che non soffra molto per la lontananza dal suo paese di origine!