Potrebbe sembrare il resoconto di una sfilata di moda primavera/estate, ma è solo il modo per mettere a raffronto i colori più comuni dei fiori della Bignonia, Campsis radicans, che in questi giorni ci mettono allegria girando per la città.
In realtà, è anche la scusa per riparlare dell'esemplare di Bignonia gialla di via S.Alenixedda, esemplare assolutamente peculiare che vi ho già presentato (post del 7/12/10): è grande quanto un albero e non si regge ad alcun supporto, è ben inserito nel giardino della ex Scuola Agraria ma aggettante sul marciapiedi e godibile da tutta la strada.
Insomma è una pianta che merita di essere osservata, soprattutto in questo periodo.
Ma naturalmente la concorrenza è agguerrita, e le varietà con i fiori rosa sono più belle, almeno come fiore:
guardate la delicatezza di questa fioritura a destra, relativa ad un cespuglio che orna una recinzione in via Giardini.
Ed anche il classico arancio è affascinante, con le lunghe trombette dal colore cangiante; ricordo al riguardo il cespuglio arrampicato sulla Palma da datteri del Tribunale dei minori in via De Gioannis (post del 20/6/11).
Insomma, è anche questione di gusti, la cosa certa è che siamo comunque nell'ambito del bello!
Pagine
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venerdì 30 maggio 2014
domenica 25 maggio 2014
I fiori dell'Orto Botanico parigino
Dopo i vecchi pluricentenari parigini del precedente post, mi sembra corretto completare questa breve carrellata fuori città con l'estremo opposto, cioè con alcune immagini di fiori, piante stagionali che durano quanto la primavera di un solo anno.
Torniamo quindi ai Jardin des Plantes di Parigi, e godiamoci l'esplosione di colori.
Papaveri gialli e rossi
Lungo corridoio di Papaveri multicolor
Cespuglio di Viole dai colori sgargianti
Adesso il bilanciamento è completo: dopo i vecchi patriarchi, splendidi e austeri, una folata di colori giovani, brillanti ed impertinenti.
Torniamo quindi ai Jardin des Plantes di Parigi, e godiamoci l'esplosione di colori.
Spianata principale e colori dominanti, a maggio; sullo sfondo il museo di Storia Naturale.
Papaveri gialli e rossi
Lungo corridoio di Papaveri multicolor
Cespuglio di Viole dai colori sgargianti
Adesso il bilanciamento è completo: dopo i vecchi patriarchi, splendidi e austeri, una folata di colori giovani, brillanti ed impertinenti.
martedì 20 maggio 2014
I Vecchi Parigini
No, non è un reportage sugli ospizi abitati dagli anziani d'oltralpe, anche se l'argomento delle residenze per anziani ha avuto da noi un certo interesse nelle ultime settimane; è invece la presentazione fotografica di 4 splendidi esemplari di vecchi alberi che vivono a Parigi, negli spazi dei Jardin des Plantes, l'Orto Botanico parigino.
A sinistra un enorme Cedro del Libano, di cui non si riescono ad apprezzare le fronde, sia perchè così in alto si confondono con quelle di altri alberi, sia perchè non appare particolarmente florido; si apprezza però la circonferenza della base, che richiede non meno di 4 persone per essere abbracciata.
Ecco a destra un altissimo Pino dell'Himalaya, Pinus Wallichiana, che ha la bella età di 170 anni. Non credo che sia presente a Cagliari, ed infatti non ne abbiamo mai parlato nel blog.
Questa specie ha un bell' impatto paesaggistico, è molto elegante, ed è caratterizzata da pigne pendule ed aghi riuniti in fascetti di 5.
Ancora, un Ginkgo biloba di 203 anni; guardate la densità del fogliame, ed il colore verde chiaro brillante delle foglie primaverili, segno di vitalità: complimenti!
Infine, il vecchio più vecchio, un Platano, Platanus orientalis, della veneranda età di 229 anni, essendo stato piantato verso il 1785, come recita l'etichetta che gli diamo l'onore di pubblicare, quasi che fosse una medaglia al valore!
A sinistra un enorme Cedro del Libano, di cui non si riescono ad apprezzare le fronde, sia perchè così in alto si confondono con quelle di altri alberi, sia perchè non appare particolarmente florido; si apprezza però la circonferenza della base, che richiede non meno di 4 persone per essere abbracciata.
Ecco a destra un altissimo Pino dell'Himalaya, Pinus Wallichiana, che ha la bella età di 170 anni. Non credo che sia presente a Cagliari, ed infatti non ne abbiamo mai parlato nel blog.
Questa specie ha un bell' impatto paesaggistico, è molto elegante, ed è caratterizzata da pigne pendule ed aghi riuniti in fascetti di 5.
Ancora, un Ginkgo biloba di 203 anni; guardate la densità del fogliame, ed il colore verde chiaro brillante delle foglie primaverili, segno di vitalità: complimenti!
Infine, il vecchio più vecchio, un Platano, Platanus orientalis, della veneranda età di 229 anni, essendo stato piantato verso il 1785, come recita l'etichetta che gli diamo l'onore di pubblicare, quasi che fosse una medaglia al valore!
martedì 13 maggio 2014
Un nuovo ospite fra le Melie
La nostra vecchia conoscenza Melia azedarach, già sottoposta all'attenzione del blog molte volte, si presenta oggi con un nuovo ospite; dopo gli esemplari fotografati in diversi luoghi della città, da via Monteverdi a via Dei Conversi, da via Amat a Marina Piccola, l'esemplare di oggi si trova in viale Diaz, a fianco al numero civico 166.
Ed è anche un ospite piuttosto grande e bello, come vediamo dalla foto a sinistra; forse è l'esemplare più alto che abbiamo fin qui fotografato, dato che questi alberi normalmente non superano i 4/5 metri.
Me lo ha presentato Enrico, che mi ha scritto per chiedermi il nome di questo albero, segnalandomi la posizione e, per aiutarmi nel riconoscimento, la simpatica somiglianza dei frutti con le nocciole sgusciate.
Ecco a destra un particolare di questa signora Melia, che mette in evidenza la contemporanea presenza dei fiorellini profumati, delle foglie e delle drupe/nocciole dell'anno scorso.
Proprio un bell'albero, che sembra non trovarsi a disagio in mezzo all'esercito di Pini d'Aleppo del viale Diaz; ringrazio Enrico per la segnalazione.
Ed è anche un ospite piuttosto grande e bello, come vediamo dalla foto a sinistra; forse è l'esemplare più alto che abbiamo fin qui fotografato, dato che questi alberi normalmente non superano i 4/5 metri.
Me lo ha presentato Enrico, che mi ha scritto per chiedermi il nome di questo albero, segnalandomi la posizione e, per aiutarmi nel riconoscimento, la simpatica somiglianza dei frutti con le nocciole sgusciate.
Ecco a destra un particolare di questa signora Melia, che mette in evidenza la contemporanea presenza dei fiorellini profumati, delle foglie e delle drupe/nocciole dell'anno scorso.
Proprio un bell'albero, che sembra non trovarsi a disagio in mezzo all'esercito di Pini d'Aleppo del viale Diaz; ringrazio Enrico per la segnalazione.
sabato 10 maggio 2014
L'abusivo all'attacco!
L'abusivo in questione è naturalmente l'Ailanto, pluritrattato nel blog con questo epiteto, e portato come tale anche agli onori della cronaca cagliaritana sulla stampa locale: adesso è il momento in cui esplode la sua diffusione e crescita disordinata, e le forbici del potatore sono ampiamente giustificate.
Guardate per esempio i soldati schierati, in realtà polloni infestanti, che si preparano a penetrare le modeste difese messe in atto dai cespugli di Piracanta che affiancano i bellissimi Pioppi (post del 19/4/14 ), al confine del Parco della Musica: anche se ancora sono al di là del confine, gli Ailanti ci metteranno poco a dilagare, se i giardinieri non intervengono subito!
Di solito noi cagliaritani (spesso con ragione) siamo pronti a dare addosso ai giardinieri per le potature indiscriminate e radicali, ma in questo caso no, viva le motoseghe!
Speriamo che questioni burocratiche (siamo formalmente fuori dalla proprietà del parco) non rallentino o, peggio, blocchino l'intervento.
Guardate per esempio i soldati schierati, in realtà polloni infestanti, che si preparano a penetrare le modeste difese messe in atto dai cespugli di Piracanta che affiancano i bellissimi Pioppi (post del 19/4/14 ), al confine del Parco della Musica: anche se ancora sono al di là del confine, gli Ailanti ci metteranno poco a dilagare, se i giardinieri non intervengono subito!
Di solito noi cagliaritani (spesso con ragione) siamo pronti a dare addosso ai giardinieri per le potature indiscriminate e radicali, ma in questo caso no, viva le motoseghe!
Speriamo che questioni burocratiche (siamo formalmente fuori dalla proprietà del parco) non rallentino o, peggio, blocchino l'intervento.
domenica 4 maggio 2014
Oggi ci siamo, domani chissà........5a puntata
Ecco un'altra puntata riguardante le sparizioni, più o meno motivate, delle piante trattate dal blog in questi anni. In questo caso si tratta di una pianta veramente notevole, per dimensioni e per bellezza, della quale avevo parlato nel 2011 (post 1/5/11): un Pioppo bianco "maschio" che viveva in via Tel Aviv, a Genneruxi, accanto alla sorella altrettanto grande.
Ecco a sinistra il bellissimo esemplare nella foto del post citato; a destra invece la situazione attuale, con la Palma che spunta dietro a dove era il Pioppo tagliato ed il "grande fratello" rimasto.
Perchè è stato tagliato? Non credo per problemi di allergie, che pure questi alberi possono provocare, dato che la femmina, generatrice della "neve" primaverile (vedi post del 19/4/14), è rimasta in piedi (per ora?). Chi lo sa, magari semplicemente toglieva la vista agli abitanti del condominio retrostante!
Quale che sia la ragione dell'abbattimento, questo è quello che resta, e per fortuna che c'è il gatto ad alleggerire la tristezza dell'immagine!
giovedì 1 maggio 2014
I Callistemon in fiore
Sarà il maestrale di questi giorni, ma i Callistemon fioriti mi sembra che quest'anno abbiano un colore particolarmente brillante, che attira lo sguardo: non potevo non offrire un post a queste fioriture, anche perchè ho scoperto un giardinetto pubblico praticamente dedicato a loro.
Siamo in via del Platano: non c'è traccia del Platano, ma in compenso c'è abbondanza di Callistemon, come si vede dalla foto a sinistra, che mostra anche il moncherino di una vittima del Punteruolo rosso.
Per chi non sapesse dove è via del Platano, cioè per tutti, preciso che si tratta dell'ultima traversa di via Biasi, prima del semaforo che immette in viale Ciusa; se ci si passa in macchina, i Callistemon fioriti saltano agli occhi, soprattutto se siamo fermi ad aspettare il verde.
Si possono perciò osservare anche dal finestrino, ma se è possibile vale la pena di fare due passi in questo giardino, sperduto ma simpatico.
Ecco a destra un vialetto, limitato a destra da alcune giovani e sane Araucarie, scelta strana ma azzeccata.
Comunque la scena è in questi giorni tutta dei cespugli di Callistemon e della loro esplosione; ricordo, per chi volesse altre location, i cespugli di piazza del Carmine (post del 25/4/13), o anche gli enormi esemplari di fronte all'Upim di piazza Repubblica.
Termino con una foto di dettaglio, che ci consente di apprezzare la brillantezza degli stami rossi che a centinaia costituiscono la singola spiga di fiorellini; nella immagine si distinguono anche le spighe di fiorellini non ancora esplose.
Direi che i nomi comuni con i quali sono noti questi fiori, scovolini, scopettini, bottle brush in inglese, sono appropriati, anche se non possono competere con l'eleganza del nome scientifico, che rimanda alla bellezza degli stami in greco classico.
Siamo in via del Platano: non c'è traccia del Platano, ma in compenso c'è abbondanza di Callistemon, come si vede dalla foto a sinistra, che mostra anche il moncherino di una vittima del Punteruolo rosso.
Per chi non sapesse dove è via del Platano, cioè per tutti, preciso che si tratta dell'ultima traversa di via Biasi, prima del semaforo che immette in viale Ciusa; se ci si passa in macchina, i Callistemon fioriti saltano agli occhi, soprattutto se siamo fermi ad aspettare il verde.
Si possono perciò osservare anche dal finestrino, ma se è possibile vale la pena di fare due passi in questo giardino, sperduto ma simpatico.
Ecco a destra un vialetto, limitato a destra da alcune giovani e sane Araucarie, scelta strana ma azzeccata.
Comunque la scena è in questi giorni tutta dei cespugli di Callistemon e della loro esplosione; ricordo, per chi volesse altre location, i cespugli di piazza del Carmine (post del 25/4/13), o anche gli enormi esemplari di fronte all'Upim di piazza Repubblica.
Termino con una foto di dettaglio, che ci consente di apprezzare la brillantezza degli stami rossi che a centinaia costituiscono la singola spiga di fiorellini; nella immagine si distinguono anche le spighe di fiorellini non ancora esplose.
Direi che i nomi comuni con i quali sono noti questi fiori, scovolini, scopettini, bottle brush in inglese, sono appropriati, anche se non possono competere con l'eleganza del nome scientifico, che rimanda alla bellezza degli stami in greco classico.