Parliamo dunque di fiori: naturalmente, non dei fiori che vengono portati al Cimitero in omaggio ai defunti, Crisantemi o Garofani, ma dei fiori prodotti da piante che risiedono al Cimitero. Piante messe a dimora da qualche decennio, o da qualche anno, da amorevoli mani accanto alle tombe dei propri cari, e che si sono trovate così bene da crescere e fiorire tutti gli anni, entrando a fare parte a tutti gli effetti dell'affascinante paesaggio.

Fatta la doverosa premessa che l'identificazione del nome non è del tutto sicura, data la mia ignoranza di cespugli e piante da fiore, ecco a sinistra un rigoglioso cespuglio

di Eonio, Aeonium arboreum, e, a destra, il primo piano di una infiorescenza, rilucente nel sole mattutino.
Un'altra presenza molto gradevole fra le lapidi di Bonaria, tappezzante e ricca di fiori, è una Vinca che, se il mio riconoscimento è corretto, è addirittura una specie endemica sarda, dal nome scientifico Vinca difformis sardoa.
A destra il primo piano di un fiore, dal quale si nota la difformità rispetto alle specie più comuni di Vinca, e cioè i petali appuntiti.
Termino con una fioritura che certamente non è stata piantata, data anche la posizione; è comune in Cimitero, dato che come sappiamo (post del 22/3/12) ama molto installarsi in vecchi muri.
