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domenica 9 febbraio 2014

Segnali di ripresa

In questi giorni si parla molto di segnali di ripresa, in maniera purtroppo sganciata dalla vita reale delle persone. Questi segnali, se ci sono, sono ben lontani dall'avere effetti pratici sulla triste attuale quotidianità; insistere su questo rischia di ottenere l'effetto contrario a quello desiderato.

Detto questo, io vi parlo invece di segnali di ripresa palpabili, incontrovertibili: i segnali di ripresa vegetativa che anticipano la fine dell'inverno, e che, loro sì, ci predispongono all'ottimismo.

In linea di massima i segnali di ripresa sono dati dalle gemme fogliari che spuntano sui rami, ma molto più evidenti sono i segnali che ci danno le piante che fioriscono a fine inverno, come per esempio l'Acacia dealbata, con i suoi meravigliosi capolini gialli. La fotografia di sinistra appartiene ad un albero posto all'ingresso del cimitero di Selargius; è un bello spiazzo, che offre alla vista, ed in questi giorni anche all'olfatto, diverse di queste Acacie.
 
L'Acacia dealbata è la prima, delle tre specie di Acacia più comuni da noi (post del 9/1/11), a fiorire, seguita a marzo ed a giugno dalle altre due: una meravigliosa staffetta.


Naturalmente non c'è solo l'Acacia a parlarci di ripresa; pensiamo al Mandorlo (post del 28/2/12), che spesso non brilla per l'aspetto d'insieme, come l'esemplare della foto a destra sempre ripreso nello spiazzo del cimitero di Selargius: esile e quasi rachitico, ma la fioritura lo abbellisce.


E voglio ancora ricordare l'Erba di Mandela (post del 25/3/11), che ci rallegra lo spirito con la sua presenza ai bordi delle strade; insomma, se qualcuno vi parla di segnali di ripresa, non saltategli subito al collo, magari si sta riferendo alla Natura che si prepara alla primavera!