Di che scommessa parliamo, in questo post - per così dire - di servizio? Parliamo dei parcheggi su erba che il Comune ha realizzato, per la prima volta a Cagliari, fra le vie Fleming e Darwin, davanti all'hotel Caesar's.
Un esperimento interessante, che abbiamo seguito dall'inizio del suo sviluppo con due precedenti post (29/6/12 e 14/1/13); interessante in sè, perchè rappresenta un po' la quadratura del cerchio fra la bruttezza dei parcheggi sterrati e la bellezza dei prati, ma anche perchè inserito in una zona vocata per il verde, sia pubblico che privato, e come tale da me frequentata piuttosto spesso.
Ho comunque sempre parlato di scommessa perchè, con il clima estivo cagliaritano e con i costi di gestione di queste realizzazioni, è difficile ottenere un risultato duraturo.
Ebbene, se non ero molto ottimista nelle precedenti visite, dopo quest'ultima lo sono ancora meno, alla luce della situazione rappresentata dalla foto a sinistra; come vedete, il prato ha un colore marroncino ed un aspetto polveroso. Peraltro, se l'erba fosse del tipo verde solo d'estate, non avrebbe molto senso spendere tanti soldi, pubblici, per poi godere dei vantaggi solo per alcuni mesi.
Insomma, lascio aperta alla speranza la porticina del punto interrogativo alla fine del titolo, vediamo .....
Per non chiudere qui, con una notizia triste ed una foto peggio, ci tiriamo su il morale con le simpatiche piccole Chorisie al confine dello spiazzo, a cui ci siamo già rivolti la volta scorsa per farci tornare il sorriso.
Oggi il cesto dei post propone...
Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia
mercoledì 26 febbraio 2014
sabato 22 febbraio 2014
La piccola Magnolia fiorita
A Cagliari possiamo considerare questa pianta molto rara; io conosco un unico esemplare, in via Baccelli, che vi ho già presentato (post del 28/3/11). Ed è questo esemplare che sono andato a rivedere e fotografare ancora; eccolo:
Si trova al confine di un condominio, in posizione non ottimale per la presenza di un palo, ma ben visibile dalla strada.
Godiamoci allora queste altre due foto, della fioritura e di un singolo fiore che sta sbocciando.
I fiori sono a calice, simili ai tulipani; sono poco resistenti nel loro aspetto originario, dato che i petali pesanti ed il vento determinano una veloce scomposizione, come peraltro accade anche ai fiori della molto più nota Magnolia grandiflora (post del 25/5/12). Resta comunque il meraviglioso effetto d'insieme.
In conclusione, per non lasciare l'esemplare di via Baccelli come figlio unico del blog, ve ne presento un altro che ho incontrato casualmente sulla strada di ingresso a Decimo, provenendo dalla SS 130. Orna il giardino di una villetta, ma anch'esso si fa notare bene da tutti quelli che passano.
Insomma, complice anche questa mia sponsorizzazione, riusciremo a vedere a Cagliari altre di queste belle Magnolie?
martedì 18 febbraio 2014
I contrasti invernali del 2014
Mi sembra opportuno, dopo i due precedenti post dedicati ai primi segnali di ripresa vegetativa, completare presentando qualcuno che ancora si trova in pieno riposo, fra i pochi alberi cagliaritani spoglianti che il riposo lo fanno davvero.
E chi meglio dello splendido Ulmus minor, l'Olmo reuccio di Monte Urpinu, poteva prestarsi alla bisogna?
Eccolo qui sopra allora, questo bello scheletro: credo di avere fatto appena in tempo, perchè è probabile che con il caldo di questi giorni inizi in anticipo a gettare i fiorellini (post del 21/3/13). Seguiranno poi le foglioline, e subito dopo le samare alate (post del 22/4/12) ed infine le foglie adulte e la folta chioma estiva (post del 14/9/12). La chioma comincerà a cadere a novembre, per completare l'affascinante ciclo vegetativo annuale qui riassunto in tre righe.
Ora, per onorare il titolo del post e completare il trittico dedicato alla ripresa vegetativa, non mi resta che presentarvi due belle fioriture del periodo, una gialla ed una rossa: eccole qui sotto.
La gialla, sempre di Monte Urpinu, dovrebbe essere un Gelsomino, Jasminum mesnyi, prima specie di Gelsomino a fiorire; le infiorescenze rosse, riprese invece a Terramaini, sono gli inconfondibili racemi della Aloe arborescens.
E chi meglio dello splendido Ulmus minor, l'Olmo reuccio di Monte Urpinu, poteva prestarsi alla bisogna?
Eccolo qui sopra allora, questo bello scheletro: credo di avere fatto appena in tempo, perchè è probabile che con il caldo di questi giorni inizi in anticipo a gettare i fiorellini (post del 21/3/13). Seguiranno poi le foglioline, e subito dopo le samare alate (post del 22/4/12) ed infine le foglie adulte e la folta chioma estiva (post del 14/9/12). La chioma comincerà a cadere a novembre, per completare l'affascinante ciclo vegetativo annuale qui riassunto in tre righe.
Ora, per onorare il titolo del post e completare il trittico dedicato alla ripresa vegetativa, non mi resta che presentarvi due belle fioriture del periodo, una gialla ed una rossa: eccole qui sotto.
La gialla, sempre di Monte Urpinu, dovrebbe essere un Gelsomino, Jasminum mesnyi, prima specie di Gelsomino a fiorire; le infiorescenze rosse, riprese invece a Terramaini, sono gli inconfondibili racemi della Aloe arborescens.
giovedì 13 febbraio 2014
Segnali di ripresa, seconda puntata
Una volta chiarito, con il precedente post, di quali segnali di ripresa parliamo in questa sede, mi permetto di insistere: i segnali ci sono eccome, anche se il tempo capriccioso di questi giorni non ci vuole autorizzare ad aprirci verso la primavera.
Allora, due piccoli quesiti: dove siamo nella foto a sinistra e quali alberi abbelliscono il vialetto?
E' facile, abbiamo parlato diverse volte di questa specie di alberi ed anche del posto: si tratta di Ficus rubiginosa, ordinatamente disposti in un bel vialetto del parco di Terramaini, ed orgoglio del parco medesimo.
Questa specie di Ficus, pur non comune in città, è ormai una nostra vecchia conoscenza, perchè è un sempreverde bello ed elegante, in tutte le stagioni dell'anno, e per questo ne abbiamo scovati molti: da quelli del Lido a quello dell'Asse Mediano, da via S.Simone a piazza Lussu, dai Giardini Pubblici appunto a questi del parco di Terramaini, dei quali abbiamo addirittura seguito la crescita (post 31/8/13 e precedente ivi citato)
Ma torniamo ai segnali di ripresa, eccoli qui a destra. Gemme fogliari che spuntano sui rami ed una fogliolina che si apre svolgendosi dall'involucro che la conteneva: se non sono segnali di ripresa questi!
Allora, due piccoli quesiti: dove siamo nella foto a sinistra e quali alberi abbelliscono il vialetto?
E' facile, abbiamo parlato diverse volte di questa specie di alberi ed anche del posto: si tratta di Ficus rubiginosa, ordinatamente disposti in un bel vialetto del parco di Terramaini, ed orgoglio del parco medesimo.
Questa specie di Ficus, pur non comune in città, è ormai una nostra vecchia conoscenza, perchè è un sempreverde bello ed elegante, in tutte le stagioni dell'anno, e per questo ne abbiamo scovati molti: da quelli del Lido a quello dell'Asse Mediano, da via S.Simone a piazza Lussu, dai Giardini Pubblici appunto a questi del parco di Terramaini, dei quali abbiamo addirittura seguito la crescita (post 31/8/13 e precedente ivi citato)
Ma torniamo ai segnali di ripresa, eccoli qui a destra. Gemme fogliari che spuntano sui rami ed una fogliolina che si apre svolgendosi dall'involucro che la conteneva: se non sono segnali di ripresa questi!
domenica 9 febbraio 2014
Segnali di ripresa
In questi giorni si parla molto di segnali di ripresa, in maniera purtroppo sganciata dalla vita reale delle persone. Questi segnali, se ci sono, sono ben lontani dall'avere effetti pratici sulla triste attuale quotidianità; insistere su questo rischia di ottenere l'effetto contrario a quello desiderato.
Detto questo, io vi parlo invece di segnali di ripresa palpabili, incontrovertibili: i segnali di ripresa vegetativa che anticipano la fine dell'inverno, e che, loro sì, ci predispongono all'ottimismo.
In linea di massima i segnali di ripresa sono dati dalle gemme fogliari che spuntano sui rami, ma molto più evidenti sono i segnali che ci danno le piante che fioriscono a fine inverno, come per esempio l'Acacia dealbata, con i suoi meravigliosi capolini gialli. La fotografia di sinistra appartiene ad un albero posto all'ingresso del cimitero di Selargius; è un bello spiazzo, che offre alla vista, ed in questi giorni anche all'olfatto, diverse di queste Acacie.
L'Acacia dealbata è la prima, delle tre specie di Acacia più comuni da noi (post del 9/1/11), a fiorire, seguita a marzo ed a giugno dalle altre due: una meravigliosa staffetta.
Naturalmente non c'è solo l'Acacia a parlarci di ripresa; pensiamo al Mandorlo (post del 28/2/12), che spesso non brilla per l'aspetto d'insieme, come l'esemplare della foto a destra sempre ripreso nello spiazzo del cimitero di Selargius: esile e quasi rachitico, ma la fioritura lo abbellisce.
E voglio ancora ricordare l'Erba di Mandela (post del 25/3/11), che ci rallegra lo spirito con la sua presenza ai bordi delle strade; insomma, se qualcuno vi parla di segnali di ripresa, non saltategli subito al collo, magari si sta riferendo alla Natura che si prepara alla primavera!
Detto questo, io vi parlo invece di segnali di ripresa palpabili, incontrovertibili: i segnali di ripresa vegetativa che anticipano la fine dell'inverno, e che, loro sì, ci predispongono all'ottimismo.
In linea di massima i segnali di ripresa sono dati dalle gemme fogliari che spuntano sui rami, ma molto più evidenti sono i segnali che ci danno le piante che fioriscono a fine inverno, come per esempio l'Acacia dealbata, con i suoi meravigliosi capolini gialli. La fotografia di sinistra appartiene ad un albero posto all'ingresso del cimitero di Selargius; è un bello spiazzo, che offre alla vista, ed in questi giorni anche all'olfatto, diverse di queste Acacie.
L'Acacia dealbata è la prima, delle tre specie di Acacia più comuni da noi (post del 9/1/11), a fiorire, seguita a marzo ed a giugno dalle altre due: una meravigliosa staffetta.
Naturalmente non c'è solo l'Acacia a parlarci di ripresa; pensiamo al Mandorlo (post del 28/2/12), che spesso non brilla per l'aspetto d'insieme, come l'esemplare della foto a destra sempre ripreso nello spiazzo del cimitero di Selargius: esile e quasi rachitico, ma la fioritura lo abbellisce.
E voglio ancora ricordare l'Erba di Mandela (post del 25/3/11), che ci rallegra lo spirito con la sua presenza ai bordi delle strade; insomma, se qualcuno vi parla di segnali di ripresa, non saltategli subito al collo, magari si sta riferendo alla Natura che si prepara alla primavera!
mercoledì 5 febbraio 2014
Il destino è compiuto
Questo post è collegato al precedente, dato che anche qui parliamo di radici; non per la loro valenza estetica, però, ma come responsabili involontarie della fine traumatica degli alberi che sostenevano fino ad alcuni giorni fa.
Mi segnala infatti Vanja, che ringrazio, che il Comune è intervenuto in maniera drastica sui Pini domestici, Pinus pinea, di via Verdi, completando l'opera iniziata l'anno scorso, quando ne abbiamo parlato (post del 9/5/13).
Ecco due immagini desolanti della via, oggi: le piccole aiuole con i tronchi segati alla base, e residui di ciocchi da portare via.
Nel post citato ero stato facile profeta: il rischio di crollo improvviso delle piante, legato all'apparato radicale inadeguato, ha suggerito la soluzione drastica.
La via Verdi, ornata con il doppio filare di Pini piantumato negli anni '70 del secolo scorso, non c'è più. Nè consola più di tanto che i Pini vengano sostituiti con Aranci: altro valore, ed i risultati di via Pergolesi (post del 10/9/11) non autorizzano l'ottimismo.
Mi segnala infatti Vanja, che ringrazio, che il Comune è intervenuto in maniera drastica sui Pini domestici, Pinus pinea, di via Verdi, completando l'opera iniziata l'anno scorso, quando ne abbiamo parlato (post del 9/5/13).
Ecco due immagini desolanti della via, oggi: le piccole aiuole con i tronchi segati alla base, e residui di ciocchi da portare via.
Nel post citato ero stato facile profeta: il rischio di crollo improvviso delle piante, legato all'apparato radicale inadeguato, ha suggerito la soluzione drastica.
La via Verdi, ornata con il doppio filare di Pini piantumato negli anni '70 del secolo scorso, non c'è più. Nè consola più di tanto che i Pini vengano sostituiti con Aranci: altro valore, ed i risultati di via Pergolesi (post del 10/9/11) non autorizzano l'ottimismo.
lunedì 3 febbraio 2014
Omaggio alle radici
Un omaggio alle radici, questo ci mancava! Le radici degli alberi vengono di norma ignorate, come è giusto che sia, dato che non le vediamo: sappiamo che ci sono, svolgono il loro lavoro di alimentazione e sostegno, e tanto ci basta.
Quando capita che ce ne occupiamo, per gli alberi di città, è perchè stanno combinando guai spaccando lastrici, marciapiedi, tombini, cavidotti, tubi e quant'altro si pone come ostacolo alla loro necessità di espandersi: in questi casi, naturalmente, il nostro pensiero non è positivo, ma tende semmai al rancore e al desiderio di vendetta.
Invece oggi voglio dedicare un pensiero positivo alla valenza estetica di alcune radici, ben conosciute dai cagliaritani che frequentano i parchi cittadini: quelle del Ficus magnolioides . Mi è venuta voglia di farlo rileggendo l'articoletto che ho scritto per l'Unione Sarda di ieri, nel quale ho parlato di radici colonnari e tabulari come serpenti che caratterizzano questi alberi.
Ecco allora un bell'intrico di radici affioranti simili a serpenti, che appartengono ad un Ficus del parco del Colle di Bonaria; più evidenti, e più propriamente tabulari le troviamo per esempio negli esemplari dei Giardini Pubblici.
Ed ecco a sinistra un bell'esempio di radici colonnari, che aiutano i possenti rami di questo esemplare, che si trova all'Orto Botanico, a sostenersi; ancora più evidenti per quest'altro esemplare di sotto, sempre dell'Orto Botanico.
Naturalmente non sono solo i Ficus magnolioides ad esporre le radici, ma tante specie di piante, anche perchè spesso costrette dalle caratteristiche del terreno sul quale vegetano; però il Ficus è proprio organizzato per lo sviluppo di questo straordinario apparato radicale, maturato in centinaia di migliaia di anni di evoluzione.
Quando capita che ce ne occupiamo, per gli alberi di città, è perchè stanno combinando guai spaccando lastrici, marciapiedi, tombini, cavidotti, tubi e quant'altro si pone come ostacolo alla loro necessità di espandersi: in questi casi, naturalmente, il nostro pensiero non è positivo, ma tende semmai al rancore e al desiderio di vendetta.
Invece oggi voglio dedicare un pensiero positivo alla valenza estetica di alcune radici, ben conosciute dai cagliaritani che frequentano i parchi cittadini: quelle del Ficus magnolioides . Mi è venuta voglia di farlo rileggendo l'articoletto che ho scritto per l'Unione Sarda di ieri, nel quale ho parlato di radici colonnari e tabulari come serpenti che caratterizzano questi alberi.
Ecco allora un bell'intrico di radici affioranti simili a serpenti, che appartengono ad un Ficus del parco del Colle di Bonaria; più evidenti, e più propriamente tabulari le troviamo per esempio negli esemplari dei Giardini Pubblici.
Ed ecco a sinistra un bell'esempio di radici colonnari, che aiutano i possenti rami di questo esemplare, che si trova all'Orto Botanico, a sostenersi; ancora più evidenti per quest'altro esemplare di sotto, sempre dell'Orto Botanico.
Naturalmente non sono solo i Ficus magnolioides ad esporre le radici, ma tante specie di piante, anche perchè spesso costrette dalle caratteristiche del terreno sul quale vegetano; però il Ficus è proprio organizzato per lo sviluppo di questo straordinario apparato radicale, maturato in centinaia di migliaia di anni di evoluzione.
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