Una vecchia, bella iniziativa, quella della Festa degli Alberi, che quest'anno ha ripreso vigore anche a Cagliari.
Questa festa può essere definita vecchia, sia che la si osservi con lo sguardo ampio e lontano, perché l'uomo ha sempre festeggiato gli alberi riconoscendo la loro fondamentale importanza nella evoluzione della specie umana, sia con lo sguardo stretto alla nostra realtà, perché in Italia la ricorrenza esiste formalmente fin da quando io ero bambino; correvano gli anni cinquanta del secolo scorso, ed in una giornata di novembre di ogni anno noi alunni delle scuole elementari e medie della città andavamo a Monte Urpinu a piantare un alberello, soprattutto Pini d'Aleppo.
Era una bella giornata, aspettata e desiderata almeno perché era vacanza, come la giornata dell'inaugurazione dell'anno scolastico o la celebrazione del precetto Pasquale: però questa giornata aveva qualcosa in più, era all'aria aperta e la vicinanza con la natura era più immediatamente sentita che non la appartenenza religiosa legata alla celebrazione della Messa.
E veniamo all'oggi: dopo anni di appannamento o festeggiamenti in tono minore, a Cagliari quest'anno le cose sono state ben organizzate, ed il 30 novembre scorso sono state piantate 3000 piantine dagli alunni di alcune scuole medie cagliaritane, in un costone brullo del parco del colle S.Michele, prospiciente il piazzale parcheggio.
Ecco allora un giovanissimo Pino; il cartellino riporta il nome e la classe di appartenenza dello studente/essa che lo ha piantato. Questa identificazione fra albero e studente mi sembra una ottima idea, dato che fornisce allo studente l'orgoglio ma anche la responsabilità di aver messo a dimora una nuova vita.
Non conosco che tipo di preparazione sia stata fatta dagli insegnanti a questo evento; voglio immaginarmi che sia stato fornito un adeguato supporto di conoscenze, e che magari agli studenti sia stata attribuita anche una responsabilità gestionale, fatta forse di visite periodiche per controllare lo stato di salute della propria "creatura".
A destra una foto curiosa, con un'altra etichetta che, oltre a riportare il nome dell'alunno, certifica il carattere sovranazionale di questo evento, sostenuto dal network Erasmus.
Mi dispiace però che le etichette non riportino anche il nome dell'albero piantato; sarebbe stato facile fornire anche queste indicazioni ed istruttivo per i ragazzi e per gli adulti.
Come sanno i lettori affezionati, quello delle etichette di riconoscimento è un mio vecchio pallino, e non perdo occasione per ribadirlo.
Fra l'altro, come si può discernere anche nella foto a sinistra, sono state piantate diverse essenze oltre ai Pini, dai Carrubi ai Cipressi ai Corbezzoli al Lentisco ed altre; che cosa costava identificarle?
Infine, dulcis in fundo, un bellissimo esemplare di Iris planifolia, fiore selvatico a cui ho già dedicato un post di stagione l'anno scorso (post del 18/12/12), definendolo regalo di Natale dei colli cagliaritani.
Non pensiate che sia una immagine fuori luogo, perchè lo ho proprio fotografato sul terreno della festa degli alberi; per questo ha pieno diritto di presenza, e mi fa piacere offrirlo anche quest'anno come augurio di Natale e segno di speranza per tempi migliori.