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giovedì 12 settembre 2013

L'albero più grande: altri due concorrenti

L'anno scorso nel periodo estivo (precisamente fra agosto ed ottobre), come forse ricorderanno i lettori più affezionati, avevo affrontato in maniera "leggera" il tema dell'individuazione dell'albero più grande della città, partendo dal più alto, proseguendo con il più largo e concludendo con l'unione delle due caratteristiche.

Con lo stesso spirito leggero presento oggi altri due concorrenti della terza categoria, cioè quella degli alberi definiti "notevoli" nel rapporto altezza/larghezza ma non solo (post del 19/10/12),  cioè gli alberi meritevoli di una visita dedicata e di uno sguardo più attento del solito.

Il primo albero che vi voglio segnalare è, ancora, un Ficus retusa, non oggetto di periodiche potature e quindi cresciuto in campo libero.
Lo troviamo a Genneruxi, alla fine del boulevard dei Bagolari (post del 10/11/10); la sua peculiarità non è l'altezza, che anzi è piuttosto modesta, ma la larghezza, che è molto maggiore dell'altezza superando abbondantemente i 10 metri. Il tutto accompagnato da un diametro modesto del tronco, quasi esile rispetto allo sbraccio della chioma.

Se andate ad ammirarlo, però, attenzione, perchè in questo periodo le sue generose fronde sono iperabitate dagli storni, con quello che ne consegue.

Il secondo concorrente è un albero del quale abbiamo già parlato, anche se di sfuggita: l'esemplare di Erythrina caffra che si trova alla fine del Corso Vittorio Emanuele, di fronte alla chiesa dell'Annunziata e subito prima del viale Merello; io preferisco però indicare questo grande albero come il segnale dell'inizio della interessante zona alberata di viale Trento (post del 4/4/13).

Eccola nella foto a destra, inquadrata assieme al campanile della chiesa per facilitarne il posizionamento; è comunque molto ben visibile dalla strada, anche passando in macchina, almeno per quanto riguarda la chioma; infatti questa Eritrina si trova in una proprietà non accessibile, protetta da un muro che impedisce di andarci sotto.

Bisognerebbe chiedere ai proprietari del terreno di consentire il libero accesso per ammirare la pianta, considerata come bene comune, o almeno di trasformare il muro cieco in una inferriata. Utopia, ma mi piace pensare che possa accadere.
Ricordo che questa specie di Eritrina ha una foglia molto elegante, ma soprattutto un fioritura strepitosa nel mese di aprile/maggio (post del 13/5/13).
Il nostro esemplare credo che sia il più grande della città, oltretutto in buone condizioni di salute; entra dunque a buon diritto fra gli alberi notevoli.