La Gleditsia triacanthos, Spino di Giuda, è stato uno dei primi alberi ad essere classificato nel blog (post del 13/11/10); albero piuttosto raro in città, ma assolutamente riconoscibile per la presenza dei grossi baccelli/legumi/silique che lo contraddistinguono. E' parente sia della Robinia che del Carrubo.
Questo albero merita la nostra attenzione anche perchè un suo rappresentante, forse un ibrido, è un vecchio Patriarca che vive ai Giardini Pubblici, ultracentenario ma ancora in grado di fruttificare.
Ecco infatti alcuni baccelli della produzione 2013, ripresi nel luglio scorso; fra l'altro questo esemplare ha una circonferenza del tronco superiore ai due metri e mezzo, che per questa specie è assolutamente eccezionale.
Ho doverosamente ceduto il passo al Patriarca, ma oggi vi voglio ripresentare il bellissimo esemplare di piazza delle Muse, a Mulinu Becciu, già fotografato in versione invernale (post del 5/2/12).
Eccolo a destra nel rigoglio della versione estiva, carico di baccelli che hanno già perso l'originale colore verde per assumere il colore ambrato con sfumature arancio; i primi piani delle foto sotto consentono di apprezzarne i colori, in piacevole contrasto con il verde delle foglie composte, anch'esse molto gradevoli.
I baccelli, nelle prossime settimane e mesi, continueranno ad offrire il loro spettacolo appesi alla pianta,
mutando colore fino a diventare marrone scuro/bruno, per poi cadere, o rimanere appesi allo scheletro fino alla primavera prossima.
Curiosità: il nome italiano di questo albero, Spino di Giuda, fa ovvio riferimento religioso alle grosse spine presenti; invece il nome comune americano, da dove questo albero proviene, è Honey locust, e fa riferimento al gusto zuccherino del frutto.