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Oggi il cesto dei post propone... Le stagioni della Melia

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sabato 24 agosto 2013

Chi sta bene e chi sta male

..... e chi sta come gli par, avrebbe concluso Renato Rascel nel suo famosissimo motivo E' arrivata la bufera. Naturalmente non è di Rascel e delle sue spassose canzoni che vi voglio parlare, ma della salute degli alberi cittadini nel cuore dell'estate, dopo alcuni mesi di sole implacabile e mancanza di pioggia.

E' questo un argomento che mi sta a cuore, e che ho già affrontato in altre occasioni, anche da un punto di vista delle tecniche poste in atto dagli alberi per difendersi dal caldo (post del 22/8/11); oggi vi voglio fornire una piccola mappa di situazioni cittadine, esemplificando appunto, come dice il titolo, chi sta bene e chi sta male.

Per capirci, basta percorrere via Dante verso piazza Giovanni XXIII e via Castiglione da Piazza Giovanni verso Pirri: ecco un esempio degli alberi che troviamo.


   










Le Jacaranda mimosaefolia che abbelliscono via Dante, come l'esemplare della foto a sinistra, sono in condizioni splendide; hanno tardato ad uscire dall'inverno ma adesso non le ferma nessuno, tanto meno il caldo, e si cominciano a preparare per la seconda fioritura di ottobre.
Guardate invece il povero Ippocastano, Aesculus hippocastanum, della foto a destra, che anzi non è fra i peggiori di via Castiglione: triste ed abbattuto, con le foglie semibruciate dal sole ed orlate di marrone. E' offensivo nei confronti di un albero bello e nobile come l'Ippocastano.

Possiamo citare altri casi: fra chi sta bene, le Magnolie, per esempio quelle di via Copernico, che soffrono per altri motivi ma non per il caldo, i Ficus di tutte le specie a cominciare dagli onnipresenti Ficus retusa, naturalmente i Carrubi (p.es. piazza Garibaldi ma anche piazza Marco Polo e zone limitrofe) e gli Olivi (p.es la scarpata davanti alla chiesa di via Scano, ma anche davanti alla chiesa di Bonaria).

Fra chi sta male possiamo citare gli Olmi (per esempio in viale Marconi), i Tigli (sulla strada che conduce da viale Marconi a Selargius, ma anche su quella che porta agli  ingressi del parco di Terramaini), gli Aranci di via Pergolesi, che con il caldo si ammalano e macchiano tutto il marciapiede (post del 10/9/11).

Termino con una precisazione, anche se deducibile dal testo: abbiamo trattato essenzialmente di alberi pubblici, di strada o di piazza, che sono quelli destinati purtroppo a soffrire di più la siccità, per mancanza di cure adeguate a cominciare dall'innaffiamento. E' chiaro che in un giardino privato anche un albero non adatto al nostro clima può vivere egregiamente (un esempio per tutti, i Cedri), anche se resta la forzatura alle leggi naturali.